L’Imperatore Valeriano aveva già fatto uccidere il papa Sisto e alcuni dei suoi confratelli della Chiesa di Roma. E gli promise salva la vita se gli avesse portato i tesori nascosti della Chiesa.
Così Lorenzo, diacono, amministratore dei beni della comunità, l’indomani si presentò a corte con alcuni poveri, dicendo: ecco questi sono i nostri tesori: sono tesori eterni, non vengono mai meno, anzi crescono. Venne condannato anch’egli al martirio ma la sua memoria è rimasta nel cuore dei discepoli lungo i secoli.
Sono i poveri che accogliamo e sosteniamo il vero tesoro della Chiesa, occorre ricordarlo quando la gestione dei beni della comunità smette di essere strumento di sostengo e si fa corrompere dalla logica del profitto.
Lorenzo vegli sul nostro modo di gestire i beni della terra, personali e comunitari, per dare testimonianza al mondo su quali siano i veri tesori.
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