Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 5 Agosto 2022

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Gesù in questo brano ci dice che chi vuole essere suo discepolo deve essere disposto a rinunciare a propri progetti, aspettative, desideri e seguirlo, cioè di avere fiducia in lui, e quindi di considerare la sua volontà più importante della propria. Gesù ci dice inoltre di essere pronti a prendere la propria croce perché seguirlo comporta inevitabili conflitti, persecuzioni e talvolta può costare anche la vita stessa.

Ma perché prendere questa decisione? “Quale vantaggio avrà l’uomo”? Gesù risponde che “chi avrà perduto propria vita per causa mia, la troverà”. Quindi, Gesù promette una vita nuova, densa di gusto, di significato e promette anche una vita oltre la vita, una vita eterna. Spendere o addirittura perdere la vita per seguire Gesù significa comunque guadagnare una vita nuova.

Chi invece preferisce tenersi la sua vita così com’è, senza preoccuparsi della volontà di Dio e del progetto che Dio ha su ciascuno di noi, sta sprecando la sua vita perché una vita effimera, talvolta euforica, è una vita senza significato e alla fine senza prospettive. Se un uomo dedica la sua esistenza a passare da un divertimento all’altro oppure a possedere cose o ad avere successo alla fine comunque dovrà lasciare tutto e cosa gli resterà?

Se un uomo non si preoccupa oggi della vita che lo aspetta nel mondo a venire, tutto ciò che ha guadagnato in questa vita non gli sarà di nessuna utilità e la morte sarà come un ladro che viene all’improvviso e gli ruba tutto ciò che ha.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti di questo mese sono curati da Ilaria Leonardo