Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 30 Luglio 2022

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Erode è posto, senza rendersene conto, davanti ad una scelta che è il risultato di più forze che entrano in gioco. Vediamo inizialmente che il re si fa contagiare dalla sinuosa danza di Erodiade fino al punto di assecondare il desiderio malato della madre della fanciulla di avere la testa di Giovanni.

Nonostante Erode si senta rattristato per questo, nonostante abbia un sentore dal suo cuore e dalla sua mente di star facendo qualcosa di sbagliato, egli persevera “a motivo del giuramento e dei commensali”, persevera nel peccato semplicemente per onore alla parola data.

Questo ci dice molto di quelle che spesso sono le dinamiche di peccato che ci sono dietro le nostre azioni, spesso si parte da qualcosa di bello, come una danza il giorno del compleanno, che si trasforma in peccato nel momento in cui non ascoltiamo ciò che si muove dentro di noi e nella nostra testa e ci ritroviamo magari a perseverare in questo poiché ci sembra ormai di aver fatto troppo, di essere andati troppo avanti e che non ci sia più via di scampo. La buona notizia di questo Vangelo è però presentata proprio all’inizio di questo Vangelo: Giovanni Battista rappresenta la verità, una verità che non muore con lui, tanto che, Erode stesso dirà, usando il presente: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi».

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti di questo mese sono curati da Ilaria Leonardo