«Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui». La coscienza sporca spinge Erode a questa considerazione nei confronti di Gesù. La verità è che tutte le volte che incontriamo una persona autentica ci sembra di fare i conti sempre con Dio.
E Dio ama manifestarsi in testimoni che non hanno paura di chiamare le cose con il proprio nome, e in alcuni casi di pagare in prima persona questa loro parresia. Ad esempio la storia è piena di testimoni martiri che non chiamavano “favori” le tangenti dei mafiosi e avevano il coraggio di dirlo ad alta voce. La storia è piena di testimoni che sapevano dire a chiare lettere che gli egoismi e i capricci nati dalla carne sono peccati e non libere espressioni di libertà.
Giovanni Battista fa così nei confronti di Erode, e non lo fa perché lo odia ma perché lo ama di un amore che nessuno ha il coraggio di usare nei suoi confronti. È l’amore della Verità. “Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!». Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta”.
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Giovanni sapeva bene che queste sue parole lo mettevano in una condizione pericolosa, e anche se il carcere ne limitava l’azione, non smetteva di gridare la verità. Scatta contro di lui quello che i miopi pensano essere la soluzione: l’eliminazione fisica. La festa di compleanno di Erode è l’occasione giusta per Erodìade di mettere in atto una trappola mortale per eliminare Giovanni.
Ci riesce, e sembra che alla fine Giovanni perda e lei vinca. Ma né Erode, né Erodìade sanno che non si possono ammazzare fino in fondo coloro che dicono la verità, perché più si cerca di metterli a tacere più la loro testimonianza diventa forte. Infatti il sangue di Giovanni continuerà a gridare nella coscienza di Erode fino alla fine della sua vita. La nostra coscienza va ascoltata non silenziata.
Commento del 2020.
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva