don Franco Scarmoncin – Commento al Vangelo di domenica 24 Luglio 2022

560

1° Lettura

– E’ una lettura stupenda

e illuminante dal punto di vista teologico.

Abramo,

modello ed esempio di ospitalità

e di fede in Dio,

si rivela anche modello ed esempio di preghiera.

 

– In realtà tutto il brano è una “eziologia”:

il fedele ebreo cerca una spiegazione razionale

a quanto vede:

il Mar Morto è 350 metri

sotto il livello degli altri mari

e l’acqua è particolarmente salata

e non presenta le proprietà e le caratteristiche

degli altri mari.

Come spiegarlo?

Allora lo scrittore pensa e crea una storia

che trova la sua spiegazione in Dio,

nell’agire di Dio.

Quella regione era abitata,

tanti e tanti anni prima,

da una popolazione particolarmente malvagia

e immorale,

senza il senso dell’ospitalità e della famiglia…

Dio punisce quella terra

facendo emergere dal sottosuolo

una specie di vulcano, un terremoto,

che rovesciano su quei paesi lava, bitume,

e ogni sorta di materiale incandescente

in modo da distruggere persone, animali e cose.

Naturalmente non è la verità storica;

tuttavia lo scrittore sacro,

non avendo altre spiegazioni razionali,

fa risalire a Dio

ciò che non riesce a spiegarsi naturalmente

e scientificamente.

Altri esempi di eziologie nella Bibbia:

  1. il perché la morte nel mondo,

         perché il male e la sofferenza,

         perché la donna è succube dell’uomo,

         perché la donna partorisce nel dolore,

         perché la molteplicità delle lingue, ecc…

 

– Spiegare l’avvallamento del Mar Morto:

spetta agli scienziati darci una risposta

convincente e scientifica.

Es. è una depressione della crosta terrestre

e le sue acque sono ricche di: cloruro di sodio, cloruro di magnesio, cloruro di calcio, cloruro di potassio, bromuro di magnesio. La densità delle sostanze presenti nell’acqua impedisce qualsiasi forma di vita.

 

– Tornando alla pagina:

Dio è intenzionato a fare una ispezione

(alla nostra maniera…

teniamo presente che è un uomo a scrivere

e ad attribuire a Dio sentimenti, pensieri

e parole umane)

per constatare di persona

se veramente le popolazioni della regione

siano così perverse e immorali…

e ne parla al suo amico Abramo.

 

– Abramo sa che in quella regione

abita suo nipote Lot e la sua famiglia

e tenta di salvare almeno loro;

pertanto di mette a pregare Dio

in una specie di dialogo spontaneo e sincero

alla maniera di due amici, di due mercanti

che contrattano sul prezzo

e Abramo tratta e tira sul prezzo,

visto che il Signore è disposto a venirgli incontro.

 

“Per amore dei giusti”

         – comincia a dire Abramo –

Dio non può punire buoni e cattivi

alla medesima maniera.

Pertanto:

se trovo 50 giusti… risparmi la città?

– “Certo!  –  risponde Dio –

Per amore di 50 giusti non punirò alcuno”

_ “ E se invece di 50 fossero 45

o 40  oppure solo 30, 20, 10…

puniresti tutta la città,

prendendo dentro anche i buoni?”

         Dio continua a rispondere

che se Abramo trova

45 o 40 o 30 o 20 o 10 giusti

Lui, Dio, risparmia tutti.

 

– In realtà poi Abramo,

fatta eccezione di Loto e della sua famiglia,

non troverà altri giusti

e allora ecco spiegata quella zona strana

e la depressione del mare salato,

segno di un castigo di Dio.

Naturalmente – ripeto – Dio non ha punito alcuno.

 

– Il messaggio della pagina tuttavia è evidente:

pochi giusti,

forse anche uno solo,

possono salvare tutti,

perchè Dio è misericordia

e vuole tutti salvi;

(e lo vedremo in Gesù,

che da solo riscatta tutti).

 

– Se poi ci chiediamo perché Abramo

non sia sceso ulteriormente

da 10 a 5 o a uno solo…

non sappiamo;

forse non voleva esagerare…

 

– Il collegamento con la pagina del Vangelo

che parla di preghiera insegnata da Gesù

è evidente.

VANGELO

– Alcune osservazioni generiche sul tema

della preghiera:

 

       1° Il Padre nostro ci dice subito

chi è il nostro Dio.

non quello dei filosofi

non quello delle religioni

non quello del  “Me la pagherai…”

Noi crediamo nel Dio di Gesù Cristo: “Padre”

 

         2° perché Gesù ci ha insegnato

una sola preghiera?

Perché Dio non ha bisogno di tante parole

e perché il Padre nostro contiene tutto,

è una sintesi di ogni preghiera.

Sappiamo che Gesù ha pregato

anche usando altre formule:

  1. nell’orto degli olivi…

“Padre allontana da me questo calice…”

 

         3° la preghiera non significa preghiere,

formule, rosari o coroncine…

Preghiera è un atteggiamento di fede

e di disponibilità a Dio Padre…

 

         4° preghiamo non perché Dio faccia

ciò che gli chiediamo,

ma perché noi riusciamo a fare nostra

la volontà di Dio;

 

         5° il Padre nostro è una preghiera

e un impegno che ci prendiamo

ogni volta che lo recitiamo;

 

         6° è la sintesi del Vangelo:

è rivolto a Dio (prime 3 invocazioni)

e ai fratelli (la seconda parte con 4 invocazioni);

 

         7° la preghiera è sempre efficace

nel senso che Dio ci dà certamente

“le cose buone” (lo Spirito Santo)

di cui abbiamo bisogno…

non le cose di cui noi sentiamo bisogno,

ma quelle che Dio decide

siano “buone” per noi.

 

         8° Teniamo presente che la preghiera

non è legata al tempo in cui viene fatta;

è una realtà soprannaturale

e pertanto esce dal nostro tempo,

per entrare nella dimensione di Dio.

Lui gestisce la nostra preghiera.

 

         9°  “La preghiera”

(che non significa “preghiere”)

è un atteggiamento di vita,

di fede in Dio;

di convinzione di essere dentro

a una “Grazia” di Dio.

Fonte