don Fulvio Capitani – Commento al Vangelo del 24 Luglio 2022

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Quella volta che san Francesco non riuscì ad andare oltre il «Padre»

«Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Una volta udii il racconto di quando san Francesco una sera iniziò a pregare il «Padre nostro», ma alla parola Padre non riuscì ad andare avanti, rimase così tutta la notte. La preghiera di Gesù apre innanzitutto all’esperienza intima e confidenziale con Dio, «abba»… il nostro toscano babbo.

Una confidenza nella sua paternità che caratterizza e guida tutta la vita di Gesù e che ci dona in tutta la sua intensità. La paternità che Gesù indica nella sua preghiera è dono dello Spirito Santo che va oltre le nostre capacità umane, pena la superficialità e la banalizzazione (quante volte è apparsa così sulle nostre labbra!).

«Lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili» (Rm. 8,26-27), sono i gemiti dello stesso Gesù a cui lo Spirito ci unisce come figli amati del Padre.

Don Fulvio Capitani 

Commento a cura di don Fulvio Capitani

Parroco di San Jacopo in Polverosa (Firenze)
Assistente della Sottozezione Unitalsi di Firenze Centro
Assistente Ecclesiatico Comunità Toscana Foulards Blancs