Che Dio ci tenga alla famiglia è un dato incontrovertibile. Ha preso carne in una famiglia umana per rendersi visibile in Gesù. Ma qui Gesù sembra non dare peso alla famiglia carnale. A Lui interessa la “famiglia allargata” cioè quella fatta da tutti coloro che lo amano. Il legame spirituale allora supera quello carnale, davanti a Dio.
In effetti tutti facciamo esperienza di questo. Quante volte siamo più intimi e vicini ad amici piuttosto che ai nostri familiari? Gesù oggi ci dice che noi possiamo essere la sua famiglia. Essere intimi con Lui attraverso l’amore. Quello concreto fatto di gesti e parole nei confronti degli altri. Siamo la sua famiglia se faremo la volontà di Dio cioè se saremo felici attraverso l’amore. Ma l’intimità con Gesù passa dal tempo speso per Lui, con Lui , in Lui.
È qualcosa di concreto, di deciso, di scelto. Questa intimità ci rende figli del Padre e fratelli tra noi. Io sono fratello, sorella, madre di Gesù dal giorno del battesimo. Devo entrare in questa comunione di vita non col pensiero ma col cuore. Parlando con Lui, ascoltandolo, stando con Lui. Un rapporto semplice e normale, come quelli che abbiamo in famiglia. Oggi pensiamo all’onore che abbiamo nel poter essere la famiglia di Gesù.
Egli ancora oggi cerca casa… La troverà nel nostro cuore? Il primo indizio per rispondere a questa domanda, è vedere se io ho cura di Lui. Come in famiglia, si ha cura gli uni degli altri. Ho cura del mio Signore nelle mie 24 h? Come?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade