Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 19 Luglio 2022

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Impressione quanto meno fastidiosa: “noi” fuori, “altri” più o meno sconosciuti e improbabili così vicini, così dentro, così intimi con lui. Il “nostro Gesù”, quello che pensavamo di aver capito, quello che sentivamo ci consolava con la sua intimità, con la sua parola per noi, adesso sembra irrimediabilmente indisponibile, occupato altrove.

Assurdo, incoerente, rivolta nel cuore.
Scelta saggia di parlarne con lui, proprio e solo con lui, e non con altre voci. Il coraggio della preghiera, del colloquio con lui quando non torna niente, quando ci rendiamo conto di esserci illusi di aver già capito il mistero della vita. Per provare, con lui, a vedere le cose da un’altra prospettiva.

Il Signore di Pasqua ha un modo tutto suo di ribaltare le categorie del fuori e del dentro. Se il tuo cuore accoglie e ricerca il dono di restare coraggiosamente, testardamente aperto al mistero della sua presenza viva nel qui e ora, non c’è bisogno di rilanciare esclusioni, di accampare polverosi diritti pregressi. Non c’è bisogno di fare a gara su chi è esteriormente più vicino, perché quando i cuori battono insieme, quando si vuole insieme, la vita – generosamente tutta – è fecondamente benedetta.

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Matteo Suffritti SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato