Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2022

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“I suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle”: un gesto semplice, naturale, come mangiare quando si ha fame, viene contestato come un gesto sbagliato, di chi non rispetta le leggi. I Farisei, ancora una volta ligi alle regole, non comprendono come si possa disubbidire a dei precetti, non seguire le leggi e soprattutto non comprendono come possano essere proprio i discepoli a fare tutto ciò.

I Farisei siamo anche un po’ noi quando ci chiudiamo, rigidi, in ciò che ci è stato insegnato, senza prestare attenzione ai bisogni dell’altro. Gesù, per liberarci dalla nostra rigidità, fa degli esempi di racconti presi dalle scritture, non tanto per dirci di prendere le leggi alla leggera, che si possono trasgredire e cavarsela comunque, bensì per mostrarci che può esserci un significato più profondo della legge, che non la nega, bensì la completa. Così, con questo sguardo più profondo, possiamo riscoprire nella fame dei discepoli la nostra fame di Dio e nel loro saziarsi del pane il nostro accostarci all’Eucarestia.

Per riflettere

Sia che tu taccia, taci per amore. Sia che tu parli, parla per amore. Sia che tu corregga, correggi per amore. Sia che tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene. Ama e fai ciò che vuoi. (Sant’Agostino)

Preghiera finale

Saziati dai santi misteri, ti preghiamo umilmente, o Signore:

fa’ che sull’esempio di san Bonaventura

professiamo la verità in cui egli ha creduto,

e testimoniamo nelle opere l’insegnamento che ci ha trasmesso.

Per Cristo nostro Signore.

(dalla liturgia del giorno)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi