Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Luglio 2022

430

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli»: ma chi sono questi piccoli a cui il Padre ha deciso di rivelarsi? Piccolo è chi, come un bambino, sa di avere bisogno dell’Altro e lo mostra apertamente, piccolo è chi si fida dell’Altro e a lui affida la sua vita, senza bisogno di troppe spiegazioni, perché ha sperimentato in lui qualcosa di buono.

Piccolo è chi come Gesù stesso, Figlio di Dio, fa umilmente questa preghiera. Nella parte finale di questo piccolo brano è come se Gesù ci invitasse ad entrare, nella nostra piccolezza, nella sua relazione col Padre. «Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo»: anche noi, che siamo interlocutori attivi di questo Vangelo, siamo i destinatari di questa rivelazione; anche noi possiamo entrare in relazione col Padre per mezzo dell’umanità del Figlio; anche noi possiamo così riconoscerci come figli ed entrare a far parte della Trinità.

Per riflettere

Medito sulla mia piccolezza, quella che Gesù ci presenta in questo brano e provo a pensare a come questa possa aiutarmi ad entrare per la porta stretta che mi conduce alla Trinità. Provo ad assaporare la bellezza e la grandezza di questo invito.

Preghiera finale

Mio Dio, Trinità che adoro,

aiutami a dimenticarmi interamente

per fissarmi in te, immobile e tranquilla

come se la mia anima fosse già nell’eternità.

Niente possa turbare la mia pace

né trarmi fuori di te, o mio immutabile;

ma che ogni istante mi immerga sempre più

nella tua profondità del tuo mistero.

(Santa Elisabetta della Trinità)

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi