Commento al Vangelo di domenica 8 aprile 2012 – padre Bruno Secondin

Nella liturgia di Pasqua, le letture ci propongono il grande mistero della Risurrezione di Gesù. Maria di Màgdala e l’altra Maria si recano al sepolcro, ma non trovano il corpo del Signore. Un angelo, sceso dal cielo, si rivolge alle due donne spaventate dicendo: 

«Non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: ‘È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete’».

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:

Grandi figure bibliche ci hanno accompagnato lungo le domeniche di Quaresima – da Noè ad Abramo, da Mosè a Ciro pagano – e si completavano, per bocca del profeta Geremia, con la promessa di un’alleanza nuova, scritta da Dio stesso nel cuore. E la celebrazione, quasi al rallentatore, dei grandi eventi della Pasqua di redenzione, ha completato un cammino di fede e di penitenza. Ora esplode la gioia e la luce, a beneficio del cosmo intero. Maria di Magdala che va al sepolcro quando ancora era buio, rappresenta questa inquietudine del cuore, che non resiste a un misterioso appello. Lei non lo sa, ma quella tomba dove è stato deposto il maestro amato è vuota, la vita ha scosso pietre e morte. Non sanno capirlo neanche i due discepoli che corrono trafelati col cuore in gola: non ci sono parole per darsi una spiegazione. Solo mistero e silenzio. Pasqua è vita nuova, vittoria sulla morte e ogni morte, squarcio liberatore nel buio di una storia pesante, mistero inaudito e indicibile. Solo chi crede sa vedere e capire, sa diventare nuovo e risorto. Non cerchiamo tra i morti Colui che è risorto. Buona Pasqua, amici!

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