“Come pecore in mezzo a lupi”
Ai discepoli inviati in missione Gesù affida il compito di essere segno del Regno che annunciano e li mette in guardia dalle possibili conseguenze che tale annuncio può comportare. A causa del nome di Gesù, della fedeltà al vangelo essi incontreranno ostilità e rifiuto, anche nell’ambito dei rapporti più intimi. Matteo utilizza qui immagini forti che fatichiamo a comprendere, ma non è ciò che lo stesso Gesù ha conosciuto quando si è imbattuto nell’incomprensione dei suoi familiari, della sua gente a Nazareth?
Certo, la nostra società non conosce più le situazioni limite di persecuzione, che tanti nostri fratelli vivono ancora oggi nel mondo. Siamo però chiamati a mostrare con la nostra vita un’esistenza differente, a dare una “bella” testimonianza attraverso il primato dell’amore al di sopra dei calcoli umani e questo può suscitare fastidio; ma se ciò non avviene, il messaggio cristiano si diluisce nel comune pensare “fan tutti così”, perde la sua forza vitale e risulta sale senza sapore.
Gesù chiede saggezza, semplicità, discernimento, perseveranza.
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“Siate prudenti”. Come chi costruisce la casa sulla roccia e non sulla sabbia, e pertanto può resistere alle intemperie della vita (Mt 7,24). Chi ascolta in profondità la Parola, la custodisce e la mette in pratica, è capace di resistere nelle prove perché sa in chi ha riposto la sua speranza.
“Siate semplici”. Non abbiate un comportamento doppio. Chi è semplice non teme le contraddizioni, vive la propria unicità e sa prendersi per come è, senza dare un’immagine falsa di sé, senza nascondere le proprie debolezze. […]
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