Don Joseph Ndoum – Commento al Vangelo del 10 Luglio 2022

1005

Come diventare prossimo di chi รจ nel bisogno

Il vangelo di questa domenica ci presenta la parabola del buon samaritano. Per mettere Gesรน alla prova un dottore della legge gli chiede: โ€œMaestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?โ€ Cioรจ cosa devo fare per garantirmi la vita eterna con il minimo di sforzo e il massimo di certezza. Questa domanda, normalmente, sta allโ€™inizio del cammino di ogni essere umano che risponde allโ€™anelito di vivere pieno e felice. Gesรน rimanda il suo interlocutore alla โ€œLeggeโ€. Il dottore della legge risponde con le parole della โ€œShemร โ€, dove viene detto di amare il Signore Dio โ€œcon tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza, con tutta la tua mente, con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stessoโ€.

A parte lโ€™ultima amplificazione โ€œcon tutta la tua menteโ€, la novitร  piรน interessante รจ lโ€™aggiunta del โ€œprossimo tuo comete te stessoโ€ come oggetto dellโ€™unico verbo amerai. Gesรน sottoscrive questa risposta, ma fa una precisazione che rimanda alla domanda iniziale del dottore della legge: โ€œFa questo e vivraiโ€. Quindi la via della vita (eterna) passa attraverso lโ€™amore; un amore da attuare con integritร  di cuore, senza distinzione tra Dio e il prossimo. โ€œVolendo giustificarsiโ€ dice il vangelo, il maestro della legge chiede a Gesรน: โ€œE chi รจ il mio prossimo?โ€, una questione molto discussa nel suo ambiente. Perciรฒ รจ comprensibile e legittima la sua domanda.

Questa volta Gesรน non si appella piรน alla sacra scrittura, e evita di fornire una definizione del prossimo, perchรฉ lascia sempre fuori qualcosa o qualcuno. Egli racconta allora la storia del buon samaritano. La prima scena si ispira a un fatto di cronaca. Capitava che i mercanti saliti a Gerusalemme venissero assaliti dai briganti lungo la strada che scendeva verso Gerico. Nel caso di resistenza il malcapitato veniva percosso, derubato e abbandonato sulla strada. Il secondo atto vede in scena due figure del tempio, un sacerdote e un levita.

Anchโ€™essi scendono da Gerusalemme dove hanno svolto il loro rispettivo servizio nel tempio e ritornano a Gerico. Ambedue vedono lโ€™uomo ferito a morte, probabilmente un ebreo come loro, ma girano al largo. Non vogliono toccare quellโ€™uomo per motivi di โ€œpuritร  legaleโ€. Nel terzo atto il protagonista รจ un samaritano, che percorre la stessa strada. Vede lโ€™uomo bisognoso, ma, a differenza dei primi due, รจ mosso da compassione, โ€œgli si fece vicino, gli fasciรฒ le ferite, versandovi olio e vino, poi, caricato sopra il suo giumento, lo portรฒ a una locanda e si prese cura di luiโ€. La domanda finale di Gesรน costringe il dottore della legge a prendere posizione: โ€œChi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che รจ incappato nei briganti?โ€.

La risposta dellโ€™esperto della legge, che non osa chiamare il protagonista con lโ€™appellativo โ€œsamaritanoโ€, coglie il punto totale di tutto il racconto: โ€œchi ha avuto compassione di luiโ€. Il samaritano della parabola รจ Gesรน stesso che โ€œscendeโ€, si abbassa, si china sullโ€™umanitร  peccatrice, lasciata mezza morta dopo la colpa originale, e se ne fa carico, gli si fa prossimo. Il protagonista della parabola evangelica รจ Dio stesso che rivela il suo modo di agire attraverso le scelte di Gesรน. Si tratta di โ€œuna buona notiziaโ€, che Dio in Cristo si fa prossimo allโ€™uomo.

Alla fine del colloquio col dottore della legge, Gesรน precisa che cosa consiste lโ€™amore: โ€œvaโ€™ e anche tu fa lo stessoโ€, cioรจ anche tu diventa buon samaritano per il tuo prossimo. Non si tratta di trovare il prossimo qualcosa di fatto, e scaricarsi sopra un poโ€™ di pietร  o elemosina, ma di โ€œfarsi prossimoโ€, ossia avvicinare. Amare vuol dire, precisamente, abolire le distanze, spesso interiori. Il samaritano non domanda chi รจ lโ€™altro, di che paese, di che religione, di che partito.

Davanti a Lui cโ€™รจ semplicemente un povero che si trova in stato di necessitร . Lโ€™avvicinamento รจ determinato da questo semplice connotato: un uomo senza qualificativi o titoli. Lโ€™unico qualificativo o titolo valido รจ il bisogno. โ€œVaโ€™ e anche tu fa lo stessoโ€. Eโ€™ molto significativo e suggestivo che Gesรน usi due verbi che indicano rispettivamente il movimento(vaโ€™) e lโ€™azione (fa). Il dottore della legge, che interroga Gesรน, allโ€™inizio dimostra soltanto di โ€œvoler sapereโ€.

Alla fine, si ritrova con qualcosa da fare. Quindi Gesรน esige da lui, come pure da noi, un sapere diverso. Cioรจ un sapere per amore.

Don Joseph Ndoum


FONTE