Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 22 Giugno 2022

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MERCOLEDÌ 22 GIUGNO – DODICESIMA SETTIMANA T. O . [C]

Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.

Vero profeta è colui che dice, insegna, riferisce, porta agli uomini la vera parola di Dio. Falso profeta è colui che dice, insegna, riferisce, porta agli uomini la sua parola e l’annuncia come vera Parola del Signore. La vera e la falsa profezia non riguardano solo la parola, ma anche le opere. Il falso profeta giunge anche ad attribuire le opere di Dio al diavolo e le opere del diavolo a Dio. Ecco un esempio di falsa profezia sulle opere di Gesù: “In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni».

Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.  Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata.

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A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro. Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato» (Mt 12,22-37). L’attribuzione delle opere di Dio al diavolo non è troppo lontana da noi. Anche noi potremmo attribuire al diavolo le opere di Dio e le opere del diavolo a Dio. Tutti possiamo cadere in questa trappola di morte.

Come noi possiamo conoscere quali parole e quali opere sono di Dio e quali invece sono del diavolo? Gesù ci offre una norma infallibile: basta osservare le opere o i frutti che una persona produce. Se i frutti o le opere sono opere buone e lo sono quando sono purissima obbedienza ai Comandamenti del Signore, allora essendo l’albero buono anche i frutti sono buoni. Se invece la persona che parla è nella trasgressione dei Comandamenti, essendo la sua natura non buona, non buone sono anche le sue parole. Solo la natura buona produce frutti buoni.

La natura cattiva mai potrà produrre un solo frutto buono. Eppure questa regola così semplice non viene seguita da nessuno. Basta osservare per un istante una persona e subito la sua vita manifesta la sua natura. Si vede se la sua natura è buona, meno buona, cattiva, più cattiva, malvagia, perversa, dai pensieri satanici. Gesù la via per il retto discernimento ce l’ha fornita. Spetta a noi applicarla. Chi cade, vi cade per sua responsabilità. Mai si dovrà dare la colpa a colui che ci ha fatto da tentazione. Cadere in tentazione sempre ci rende colpevoli. Siamo caduti per nostra colpa.

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LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 7,15-20

Lo Spirito Santo già nell’Antico Testamento aveva dato questa regola per non cadere in tentazione: “Per amore del denaro molti peccano, chi cerca di arricchire volta lo sguardo. Fra le giunture delle pietre si conficca un piolo, tra la compera e la vendita s’insinua il peccato. Se non ti afferri con forza al timore del Signore, la tua casa andrà presto in rovina. Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.

Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini (Sir 27,1-7). La parola riguarda sia le parole di Dio che le sue opere. Quando un’opera di Dio viene attribuita al diavolo, è allora che si deve temere. Può un’opera che rispecchia perfettamente tutta la rivelazione provenire dal diavolo? Mai. Proviene dal diavolo ogni opera di trasgressione dei Comandamenti e ogni invito a trasgredire la Legge del Signore. Se invece si invita e si esorta ad osservare la Legge, a camminare nella propria verità di profezia, allora questa opera è solo frutto dello Spirito Santo.

Chi inganna sul discernimento e chi si lascia ingannare sono ugualmente responsabili. Nessuno domani potrà dire al Signore: “Sono stato ingannato”. Nessuno deve lasciarsi ingannare. Madre di Dio, non permettere che cadiamo sotto la parola dei falsi profeti.

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