L’Eucaristia è l’autostrada verso il cielo” (B. Carlo Acutis)
Ogni domenica è la festa dell’Eucaristia, la festa della comunità, la festa della chiesa, la festa dei cristiani, la festa della fraternità, siamo convocati per rendere grazie a Dio. Sappiamo ringraziare nella nostra vita? Che sacramento grande! Dio si fa pane, compagno di viaggio, nutrimento, cammina con noi, e scende con noi sulle strade del mondo, visita le nostre case, dimora dentro di noi, in un pezzo di pane.
È un Dio che sorprende, con l’aritmetica ha un rapporto particolare, e nel racconto della moltiplicazione dei pani, prefigurazione dell’Eucaristia, lui sfida e provoca l’intelligenza dei discepoli, ma anche i nostri calcoli e le nostre chiusure mentali. Come si può sfamare una folla di circa cinquemila uomini con soli cinque pani e due pesci? Tutti gli evangelisti riportano questo racconto, addirittura Matteo lo doppia, quanto per indicare l’importanza di questo episodio. I discepoli ordinano a Gesù di congedare la folla. Noi come avremmo reagito? Non solo, Gesù provoca i discepoli: date voi stessi da mangiare! Si siedono a gruppi, si creano legami, si crea armonia, si condivide. Quasi come per magia, quel poco si moltiplica, anzi, c’è sovrabbondanza, e alla fine devono raccogliere quanto avanzato perché nulla vada perduto, né tempesta e né bonaccia di ciò che accade nella vita. Racconto umano, davanti ad un problema, lo scoraggiamento, l’inutilità, ma c’è sempre la soluzione, non quella di arrangiarsi ma di reagire, ecco il frutto della preghiera, guardare da un’altra prospettiva, offrire, domandare a Dio quando il poco spaventa, perchè quel poco permette di fare grandi cose.
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Gesù insegna a non liquidare le persone con fretta per evitare il problema, si deve accogliere, si deve dare. Quel poco, serve a Dio per far passare la sua grazia, ma occorre da parte dell’uomo un gesto di apertura, di fiducia, anche quel poco che si ha, si deve condividere, spezzare. Il vero miracolo non è un gesto magico, ma è la totale fiducia in Dio, senza fare troppe operazioni aritmetiche. Solo chi accetta di donare e di spezzare, tutto gli verrà restituito in abbondanza.
Il racconto ci lascia perplessi, se non viviamo nella fiducia, se non preghiamo. È la vita di Gesù che è stata piena, vita donata, perché quel chicco di grano, caduto in terra, ha prodotto frutti di salvezza, e richiama la celebrazione eucaristica, memoriale della Pasqua, un dono, un segno, una presenza continuata del Risorto nel mondo. Non è un rito, guai a pensarla in questo modo, l’Eucaristia è la primizia dell’umanità attesa e perennemente invitata al banchetto di nozze dell’Agnello. Portiamo all’altare cinque pani e due pesci, siamo ministri del dono, segno della sua presenza, che bello essere pane per qualcuno, “sento che questa è la grande parola del pane, che il nostro compito nella vita sa di pane: non andarcene da questa terra senza essere prima diventati pezzo di pane buono per la vita e la pace di qualcuno” (E.R).
AIUTAMI ad essere pane per mio fratello e per mia sorella
- Condivido e spezzo quel poco che possiedo con i bisognosi?
- Vivo il banchetto dell’Eucaristia come banchetto di comunione fraterna?
Siamo viandanti che camminano nella notte, siamo sentinelle che scrutano l’aurora, siamo veglianti e vigilanti in attesa dello Sposo. Siamo la lanterna della vita e della fede, e ogni giorno è un passo verso il Cielo. Siamo l’impossibile che diventa possibile, perché l’odio possa trasformarsi in amore, il buio in luce, la guerra in pace, la tristezza in gioia, il pianto in sorriso. Siamo tutte le cose, siamo i colori dell’arcobaleno.
Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. […]