Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Maggio 2022

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Grida, il Signore, ha parlato, ha operato, ha guarito. Ora gli resta solo più la voce, levata con forza, per cercare, in qualche modo, di perforare la corazza che abbiamo messo nel nostro cuore. Grida: lui porta la luce, lui ci parla di Dio, lui ci conduce a Dio, lui lo conosce Dio, perché lui e il Padre sono una cosa sola.

Le parole che proferisce provengono direttamente dal Padre, da Dio, non sono frutto di una raffinata speculazione spirituale. Come luce giungono alla porta della nostra anima ma, necessariamente, l’ultimo passo lo dobbiamo compiere noi. Accogliere quelle parole, lasciarci condurre alla vita eterna, che è la vita di Dio, l’Eterno.

O rimanere alla nostra idea piccina e asfittica di Dio. Non si tratta di credere in Dio ma nel Dio di Gesù. E questo è ciò che possiamo fare in questo tempo pasquale, togliere dalla nostra idea di Dio, dalla nostra esperienza, tutto ciò che proviene dalle nostre paure, dalle nostre lentezze, per accogliere sempre e solo quanto Gesù ha detto del Padre.