La pedagogia del silenzio
Nessuno ti ha condannata? In quel “nessuno” è compresa anche lei: la coscienza del proprio peccato non può rappresentare una condanna a vita. Accade, infatti, che i primi accusatori di noi siamo noi stessi, impedendo alla grazia di Dio di farci nuove creature. Non peccare più…
È l’aver ricevuto un perdono inatteso quando già le pietre erano pronte ad essere scagliate su di noi, a permetterci di non cadere più in una rete di morte.
AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM