Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Marzo 2022

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Ha ragione, il fariseo: averne di credenti come lui! Cerca di vivere senza trasgredire nessuna delle 613 mizvoth, i precetti, sia della Legge scritta che di quella orale. Digiuna due volte alla settimana quando la Legge chiedeva di digiunare due volte l’anno, paga la decima sulle spezie quando era richiesta solo ai contadini e solo per il frumento.

Eccezionale, esagerato, più devoto di Dio; è migliore di tanti, certamente di quel pubblicano peccatore fermatosi alla soglia del tempio. Pubblicano che, invece, non sa che dire. Non fa nulla di quanto richiesto, ruba, mente, usa violenza, collabora con l’invasore. Le tasche piene ma il cuore vuoto, sa chiedere solo perdono, solo pietà.

Ed è questa la differenza: il fariseo ha il cuore colmo di se stesso e della sua bella immagina spirituale, delle sue certezza. Il pubblicano invece, lo ha talmente vuoto da permettere a Dio di entrare.

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