Lazzaro significa “Dio aiuta” e in lui povero e mendicante, tutto smentisce il senso di questo nome: nell’umile concretezza della sua esistenza manca il pane, manca uno sguardo capace di compassione.
Solo i cani si interessano di lui, eppure egli conosce la beatitudine di chi pone in Dio la sua delizia, la benedizione di chi confida nel Signore!
Così la sua vita sfocia nell ’ abbraccio dell’eternità beata, mentre il ricco precipita negli inferi.
La vergogna di una povertà indegna dell’uomo e l’assurdità di una ricchezza esageratamente ostentata si confrontano sulla terra e neppure nell’aldilà riescono ad armonizzarsi.
La nostra fede povera e condivisa ha bisogno di ascoltare Mosè e i profeti, i sapienti e Gesù per divenire un albero fecondo che stende le radici verso l’acqua della sapienza. […]
Continua a leggere il commento di don Luciano sul sito nondisolopane.it