don Roberto Seregni – Commento al Vangelo del 13 Marzo 2022

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PAROLE NUOVE

Nonostante la distanza, anche in Perú arrivano gli echi terribili della guerra. Paura, rabbia e sdegno si mescolano a un sentimento di stanchezza generale, appesantimento e fatica. Siamo sfiniti, mi viene da dire. Iniziavamo a tirare un po’ il fiato dopo le diminuzioni dei contagi, e ora dobbiamo fare i conti con questa guerra. Ancora in ginocchio, ancora a scrutare l’orizzonte in punta di piedi cercando di intuire cosa fare, dire o pensare per non affondare nella disperazione e nella paura.

C’è una mano che guida la storia, ne siamo sicuri. C’è un senso, un perché, una direzione. Forse non riusciamo a scovarla con chiarezza, ma c’é.

Mi sento come Pietro nel racconto della trasfigurazione. Stanco, sfinito, oppresso dal sonno, con la voglia di chiudere gli occhi e sperare di riaprirli in una realtà parallela piú giusta, umana e pacifica.

Pero no. É questa la nostra storia. E in questa storia, piena di contraddizioni e di ferite, si è fatto carne il Figlio di Dio ed è morto appeso ad una croce raggiungendo il luogo piú lontano da Dio, perché nessuno si senta piú lontano da Lui. Nessuno.

Rileggo il racconto della trasfigurazione e la voce del Padre del Cielo risuona con una forza inaudita: “Ascoltatelo”. Questo è il grande desiderio del Padre: ascoltare il Figlio per vivere come fratelli.
“Ascoltatelo”.

Che sia questo il segreto per poter scorgere nuovi cammini di riconciliazione fra le macerie dei nostri sogni?
“Ascoltatelo”.

Che sia questo il cammino per riaprire nuovi orizzonti di speranza?
“Ascoltatelo”.

Che sia questo il fondamento per costruire una nuova umanità?

Un abbraccio,
don Roberto


Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.

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