SABATO 05 MARZO – DOPO LE SACRE CENERI [C]
Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Chi è il Signore nostro Dio? Colui che sempre si è piegato sull’uomo al fine di curare ogni sua ferita a lui arrecata dal peccato, ferita non solo lieve e di grave entità, ma soprattutto ferita mortale. Mentre Dio cura secondo purissima sapienza nello Spirito Santo e con la potente grazia di Cristo Gesù le ferità dell’uomo, che sempre lo conducono alla morte, i suoi “medici” le curano alla leggera. È questa la differenza tra il medico divino e tutti i medici da lui mandati per dare sollievo e vita ai figli del suo popolo: “Così dice il Signore degli eserciti: «Racimolate, racimolate come una vigna il resto d’Israele; stendi ancora la mano verso i tralci come un vendemmiatore».
A chi parlerò, chi scongiurerò perché mi ascolti? Il loro orecchio non è circonciso, non sono capaci di prestare attenzione. La parola del Signore è per loro oggetto di scherno, non ne vogliono sapere. Perciò sono pieno dell’ira del Signore, non posso più contenerla. «Riversala sui bambini nella strada e anche sul gruppo dei giovani, perché saranno presi insieme uomini e donne, l’anziano e il decrepito.
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Le loro case passeranno a stranieri, insieme con i loro campi e le loro donne, perché io stenderò la mano sugli abitanti della terra». Oracolo del Signore. Perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: «Pace, pace!», ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. «Per questo cadranno vittime come gli altri, nell’ora in cui li visiterò crolleranno», dice il Signore. Così dice il Signore: «Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita». Ma essi hanno risposto: «Non la prenderemo!». Ho posto sentinelle per vegliare su di voi: «Fate attenzione al suono del corno». Hanno risposto: «Non ci baderemo!» (Ger 6,9-17).
“La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l’ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: “Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore”? A menzogna l’ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne a stranieri, i loro campi ai conquistatori, perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna.
Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: “Pace, pace!”, ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire (Ger 8,7-12). È questa la grande differenza tra il nostro Dio, Medico divino ed eterno, che cura le nostre ferite, conducendo l’uomo alla perfetta guarigione, così che possa vivere una vita veramente umana, anzi una vita divina e i “medici” da lui costituiti per curare le ferite del suo popolo. Questi medici neanche si interessano di quanti sono ammalati, anzi li disprezzano e li oltraggiano, li escludono dalle stesse cure divine. Era questo il grande peccato di scribi e farisei. Gesù dice di loro che chiudono le porte dei divini ospedali e gettano la chiave. Loro non si lasciano curare e chi vorrebbe non lo può: “Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito” (Lc 11,53). Era questa la religione di scribi e farisei.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc 5,27-32
Ecco il lamento gi Giobbe contro questi medici che hanno chiuso le porte dei divini ospedali e hanno gettato via la chiave: “ Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio, l’ha udito il mio orecchio e l’ha compreso. Quel che sapete voi, lo so anch’io; non sono da meno di voi. Ma io all’Onnipotente voglio parlare, con Dio desidero contendere. Voi imbrattate di menzogne, siete tutti medici da nulla. Magari taceste del tutto: sarebbe per voi un atto di sapienza!
Ascoltate dunque la mia replica e alle argomentazioni delle mie labbra fate attenzione. Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio e in suo favore parlare con inganno? Vorreste prendere le parti di Dio e farvi suoi avvocati? Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse? Credete di ingannarlo, come s’inganna un uomo? Severamente vi redarguirà, se in segreto sarete parziali. La sua maestà non vi incute spavento e il terrore di lui non vi assale? Sentenze di cenere sono i vostri moniti, baluardi di argilla sono i vostri baluardi (Gb 13,1-12). Oggi è questa la reale condizione della nostra umanità. Le ferite sono altamente letali.
Ma “i medici” mandati da Dio non curano più. Madre di Gesù, liberarci da un così grande rinnegamento della nostra missione.