“ Perchè i tuoi discepoli non digiunano? “
Questa è la domanda che fanno a Gesu’ i discepoli di Giovanni, che, in altri termini, vuole dire: perché non fanno come tutti, perché non si attengono alle tradizioni?
Ed ecco la grande risposta del Maestro: “ Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? “, che, tradotto, significa: io non sono una tradizione, io sono la Vita Vera, sono lo Sposo, l’Amato, l’Atteso, il TUTTO e, fino a quando ci sono, non si puo’ digiunare ma bisogna continuamente “ nutrirsi di me “.
E allora mi dico: perché, se Cristo è con noi ogni giorno nell’Eucarestia e non aspetta altro che farsi mangiare da noi perché vuole stare con noi, ha desiderio di entrare in noi, noi lo lasciamo solo e ci comportiamo come se “ fossimo a lutto “?
La nostra vita potrebbe essere di una “ sazietà “, di una “ pienezza “ immensa, se solo ci nutrissimo quotidianamente di Cristo, che è alla nostra portata, che è vicino.
Ed invece continuiamo a volerci sfamare con “ pani che non saziano “ e digiuniamo dell’unico alimento che puo’ nutrirci sul serio.
Che strani che siamo.
Che questa pagina del Vangelo possa veramente farci riscoprire che l’essenziale è a portata di mano.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.