Una questione per persone mature, un discorso per adulti: questo era ciรฒ che i discepoli pensavano a proposito di Gesรน. Quellโuomo, infatti, suscitava non pochi dibattiti visto ciรฒ che riusciva a compiere sui malati, sugli indemoniati. Che potevano avere a che fare con tutto questo dei bambini? Sarebbero stati solo di imbarazzo, un fastidio. Accostarli a Gesรน sarebbe stato persino โinappropriatoโ. Coloro che glieli portavano, perรฒ, avevano compreso, a questo riguardo, piรน dei suoi stessi discepoli.
Gesรน ne veniva da un incontro con persone dal cuore ristretto incapaci di fare esperienza della gioia suscitata dalla sua presenza. Nel cuore di quegli uomini abitava lโipocrisia del culto perfetto, il perbenismo dovuto allโosservanza ostentata di tradizioni e di leggi. E i discepoli non trovano di meglio che sgridare i bambini. Non avevano capito che Dio si รจ rivestito di debolezza e di piccolezza perchรฉ nessun piccolo patisse il peso della sua distanza. Quel rimprovero dei discepoli traduce molto piรน che un senso di fastidio: esprime, infatti, la perenne tentazione da parte dellโuomo di rifare grande Dio, di rifarlo intangibile, in una parola di โsacralizzarloโ proprio mentre egli continua a umanizzarsi.
Lasciate che i bambini vengano a meโฆ di quelli come loro รจ il regno di Dioโฆ Altrove dirร che รจ necessario diventare come bambini se vogliamo avere accesso nel suo regno.
Gesรน aveva davanti a sรฉ persone che presumevano di ereditare il regno di Dio in base alle loro opere. I bambini, invece, lo accolgono con semplicitร e umiltร , senza vantare titoli di merito. Il discepolo che accetta di farsi bambino รจ connotato da uno stile di umiltร , di fiducia, di superamento di riserve, di consegna e abbandono nelle mani di Dio.
Dio non si lascia toccare dalle nostre presunte grandezze ma, nella sua compassione infinita, si ferma soltanto dinanzi alle nostre fragilitร e alle nostre infermitร . La sua benedizione รจ per i piccoli.
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Dei bambini Gesรน mette in luce non il candore ma la semplicitร con cui si lasciano educare.
Dei bambini ama lo stupore, la loro capacitร di meravigliarsi.
Dei bambini ammira lโassenza dello spirito di sopravvivenza: sono privi di resistenze, di timori, di pregiudizi. Essi, infatti, si abbandonano con fiducia tra le braccia di chi li ama.
Dei bambini esalta la predisposizione ad accogliere, a credere, a voler capire, vedere.
Il vangelo manifesta una predilezione evidente per tutto ciรฒ che รจ piccolo. Come ignorare lโamore di Gesรน per le creature fragili, per gli inizi incerti eppure tenaci, per il segreto di vita e di futuro che le piccole cose custodiscono? Il bambino, il povero, il piccolo seme, il granello di senapa sono sempre sotto uno sguardo di benedizione che riesce ad intravvedere, proprio dietro unโapparente insignificanza, delle virtualitร segrete e promettenti.
Il vangelo non restituisce mai un tratto di vergogna per la misura della piccolezza quando questa si manifesta o sul piano della quantitร o sul piano dellโefficienza.
Le nostre proiezioni ci hanno sempre spinto a pensare Dio come al di lร della misura piรน grande. E invece Dio si mostra da sempre โconvertitoโ al fascino della piccolezza.
โNulla dellโAltissimo puรฒ essere conosciuto se non attraverso lโInfinitamente Piccolo, attraverso questo Dio ad altezza di bambino, questo Dio raso terra dei primi ruzzoloniโ (C. Bobin).
Diventare piccoli: questo รจ il segreto della nostra grandezza.