“ In quel tempo presentavano dei bambini a Gesu’ perché li toccasse….E, prendendoli tra le braccia, li benediceva imponendo le mani su di loro “.
Toccare e imporre le mani.
Due verbi inerenti il tatto, il rapporto, la relazione.
Chi presenta i bambini a Cristo lo fa perché vuole che Gesu’ li tocchi.
Comprende che l’essere toccati da Dio guarisce, converte, cambia, ridona vita.
Tutti noi cristiani siamo chiamati a fare come quegli uomini: portare le persone a Cristo affinché le tocchi.
Mai, invece, dobbiamo assumere l’atteggiamento dei discepoli, che volevano impedire questo contatto, “ rimproverando “ chi, con entusiasmo, presentava i fanciulli al Signore.
Sembra strano quello che si legge in questa pagina.
Dinanzi al verbo “ presentavano “ non c’è il soggetto; restano quindi “ anonimi “ coloro i quali portavano i fanciulli a Cristo.
Certamente, per non essere nominati, non appartenevano alla “ cerchia “ di Gesu’.
Al contrario sono indicati espressamente coloro i quali rimproverano gli “ anonimi presentatori “: i discepoli.
Proprio loro, proprio coloro che erano piu’ intimi con Cristo, diventano ostacolo all’incontro con il Signore, vogliono impedirlo!!!
E’ un grande monito, a noi che ci “ sentiamo intimi “ con Gesu’, a porci una domanda: vuoi vedere che siamo proprio noi, con i nostri atteggiamenti di chiusura, ad ostacolare l’incontro con il Signore da parte di altri fratelli?
Riflettiamo su questa domanda, e, se ci accorgiamo di assomigliare piu’ ai “ discepoli “ che agli “anonimi presentatori “, cambiamo subito rotta altrimenti Cristo….. “ si indignerà “ anche con noi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.