È una pagina dura da comprendere quella di oggi dove i divorzi sono all’ordine del giorno. Per la nostra mentalità questa pagina non la digeriamo. Noi cristiani, cattolici. Perché pensiamo che sia un diritto lasciare il proprio marito o la propria moglie se le cose non vanno più bene. Abbiamo diritto a rifarci una vita!
È la mentalità dei discepoli di Gesù alla quale si era piegata anche la Legge di Mosè. Ma nel piano di Dio non è così. Dio è fedele per eccellenza per questo noi siamo fatti a sua immagine, cioè capaci di fedeltà. Ma la fedeltà si costruisce e il matrimonio ne rappresenta le fondamenta. Dio ci dona la sua stessa capacità di essere fedele.
Perché se l’amore non è fedele, non è amore. Qui sta il punto. Dio è amore, per questo è fedele al suo amore per noi.
Oggi la parola fedeltà è in disuso, a tutti i livelli, non solo quello matrimoniale. Ed è su questa parola che dobbiamo riflettere perché è l’altra faccia dell’amore. Nella misura in cui amo divento fedele. E l’amore è una cosa seria. Non si può scherzare con l’amore.
Oggi mi chiedo quale sia la mia capacità di essere fedele nell’amore, anche e sopratutto quando trovo difficoltà di comprensione, quando l’egoismo la fa da padrona, quando l’abitudine logora anche i rapporti più belli.
L’amore è responsabilità verso se stessi, gli altri e Dio. Quanto mi sento responsabile nel mio modo di amare? Quanto sono creativo nell’amore ?
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade