Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 20 Febbraio 2022

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La seconda pericope tratta dal capitolo sei di Luca illumina le beatitudini proclamate domenica scorsa.
Le indicazioni necessarie per accedere al Regno presentate dal Maestro richiedevano agli ascoltatori, e soprattutto ai discepoli, la capacità di vivere quelle parole. Belle ed importanti parole che potevano rimanere una importante indicazione sul cammino verso la santità. Ma solo parole.

La pericope di oggi sgombra il campo dalle belle intenzioni: Gesù, come è suo solito, attinge dalla quotidianità per mostrare nei fatti ciò che viene richiesto e ciò che è possibile vivere. Con difficoltà, senz’altro, perché impone da una parte l’ascolto delle sue parole e l’adesione al suo messaggio, mai come in questo frangente, così scandaloso.

Era in quel contesto, come lo è ora, uno scaldalo pensare di amare i nemici. Non gli avversari e nemmeno gli “altri” lontano da me; non quelli dalla pelle e dall’odore diversi da noi e nemmeno coloro che sopportiamo solo perché non è possibile fare altrimenti. I nemici, proprio i nemici. Gesù sulla croce e Stefano subito dopo, i numerosi martiri di ieri e le testimonianze di oggi ci mostrano che solo l’amore può vincere tutto e tutti. Se lo è Dio, che è misericordioso con noi, perché non dovremmo restituire agli altri quanto noi stessi abbiamo già ricevuto?
Non a caso, l’invito compare in una delle petizioni ogni volta che preghiamo con le parole dell’unica preghiera che il Risorto ci ha consegnato.

Ora aggiunge che bisogna non solo perdonare il nemico ma anche pregare per lui. Un abisso ci separa dalle sue parole: fatichiamo enormemente a ritenerle attuabili. Abbiamo la memoria corta: dimentichiamo facilmente la misericordia ricevuta e non la concediamo agli altri come se fosse esclusivamente riservata a noi.
Basterebbe non avere la memoria corta.

Per riflettere

Dobbiamo accettare l’invito ad ascoltare il Signore: la sua parola, lui che è la Parola, ci spiega e ci avvicina a vivere la nostra quotidianità abbracciando il suo messaggio di pace e di amore: “Apri il mio cuore, Signore, perché accolga la tua Parola e la viva”.


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Massimo Salani
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi