don Antonio Savone โ€“ Commento al Vangelo del 19 Febbraio 2022

878

รˆ una liturgia di luce quella odierna. Come non ricordare che la prima parola che Dio pronuncia nella Bibbia รจ: โ€œSia la luce!โ€?. Come non ricordare ancora che lโ€™ultima immagine che lโ€™Apocalisse ci presenta di Cristo รจ: โ€œIo sono la stella del mattinoโ€? Tra la prima e lโ€™ultima parola cโ€™รจ tutto il cammino di trasfigurazione di ogni creatura in luce, attraverso una esperienza di illuminazione che รจ a portata di tutti: lโ€™ascolto di Gesรน, della sua Parola.

Ascoltatelo. รˆ lโ€™ascolto di lui che progressivamente tesse per noi dei veri e propri abiti di luce. Quando Mc scrive il suo vangelo la sua รจ una comunitร  che conosce giร  lโ€™esperienza della persecuzione. Perciรฒ รจ una comunitร  tentata: โ€œse รจ vero che con il Battesimo siamo stati immessi nella vita nuova, come mai ci ritroviamo ancora esposti  ad una realtร  che sembra smentire quanto pure ci era stato promesso?โ€.

La trasfigurazione, appunto, รจ la risposta. La gloria del Figlio di Dio, infatti, si nasconde sotto le vesti del servo sofferente. Lo stesso รจ per la comunitร  cristiana: il suo tesoro รจ dentro la sua povertร  e nelle sue prove.

Il discepolo รจ chiamato a fidarsi: chi ha fiducia (โ€˜emunah) e lโ€™artista (amman) hanno molto in comune: sono capaci di vedere lโ€™invisibile. Sul monte Abramo aveva fatto esperienza di un Dio che provvede. E provvede non anzitutto unโ€™altra vittima per il sacrificio. Dio provvede, cioรจ a lui sta a cuore la vicenda umana, la storia. E la fede dellโ€™uomo รจ chiamata a riconoscere come davvero tutto concorra al bene di coloro che amano Dio. Persino lโ€™assurdo della storia รจ luogo attraverso il quale Dio si rivela e allโ€™uomo รจ dato di vivere una continuitร  della sua relazione con lui. La fede che il discepolo รจ chiamato ad esprimere รจ capacitร  di riconoscere e accogliere la presenza misteriosa di Dio, qualunque sia la veste che essa indosserร . Anche quella che immediatamente noi leggiamo come quotidiana riprovazione รจ luogo nel quale Dio provvede alla nostra storia attimo per attimo. รˆ la tenebra il luogo proprio della fede. Non a caso il Salmo ci fa pregare: โ€œHo creduto anche quando dicevo: sono troppo infeliceโ€.

Ascoltate lui! Non vi siete sbagliati.

- Pubblicitร  -

Quando la luce si spegne, โ€œi discepoli non vedono che Gesรนโ€, uno come gli altri, solo, uomo fragile che parla di sรฉ come di un condannato a morte. Non ci resta che lโ€™umano. E questo umano non รจ altro da Dio.

Loro come noi chiamati a non vedere nulla e non ascoltare altri che lui. Lโ€™umana condizione diventa il luogo della fede. Dio si nasconde nella tribolazione di un viaggio di morte e nella tribolazione di un giudizio ingiusto.

Se da una parte il Tabor ci indica la meta gloriosa del nostro cammino, dallโ€™altra ci dice quale sia lโ€™unico cammino possibile per raggiungerla: il passare da una fede rassicurante, comunque vincente ad una fede capace di assumere le contraddizioni della storia.

La trasfigurazione non elimina la fatica del cammino. Solo ne rivela il significato nascosto. Essa รจ solo una caparra, una primizia, un anticipo di luce perchรฉ ciascuno di noi avanza nel cammino per la forza che gli deriva da quegli istanti di luce che pure giร  ha gustato.

Dโ€™ora in avanti per conoscere Dio non cโ€™รจ da salire su nessuna montagna perchรฉ lโ€™appuntamento con lui รจ fissato non in una rarefatta esperienza di luce ma nelle trame della vicenda umana.

Perchรฉ questo? Perchรฉ Dio scende dove scende lโ€™uomo, Dio abita dove abita lโ€™uomo. Forse solo cosรฌ possiamo comprendere uno degli enunciati della nostra fede, quando diciamo che in Gesรน Dio e lโ€™uomo sono una sola persona. Vuol dire che la condizione umana e la condizione di Dio si manifestano nello stesso momento, nello stesso evento.


AUTORE: don Antonio SavoneFONTE CANALE YOUTUBETELEGRAM