ร una liturgia di luce quella odierna. Come non ricordare che la prima parola che Dio pronuncia nella Bibbia รจ: โSia la luce!โ?. Come non ricordare ancora che lโultima immagine che lโApocalisse ci presenta di Cristo รจ: โIo sono la stella del mattinoโ? Tra la prima e lโultima parola cโรจ tutto il cammino di trasfigurazione di ogni creatura in luce, attraverso una esperienza di illuminazione che รจ a portata di tutti: lโascolto di Gesรน, della sua Parola.
Ascoltatelo. ร lโascolto di lui che progressivamente tesse per noi dei veri e propri abiti di luce. Quando Mc scrive il suo vangelo la sua รจ una comunitร che conosce giร lโesperienza della persecuzione. Perciรฒ รจ una comunitร tentata: โse รจ vero che con il Battesimo siamo stati immessi nella vita nuova, come mai ci ritroviamo ancora esposti ad una realtร che sembra smentire quanto pure ci era stato promesso?โ.
La trasfigurazione, appunto, รจ la risposta. La gloria del Figlio di Dio, infatti, si nasconde sotto le vesti del servo sofferente. Lo stesso รจ per la comunitร cristiana: il suo tesoro รจ dentro la sua povertร e nelle sue prove.
Il discepolo รจ chiamato a fidarsi: chi ha fiducia (โemunah) e lโartista (amman) hanno molto in comune: sono capaci di vedere lโinvisibile. Sul monte Abramo aveva fatto esperienza di un Dio che provvede. E provvede non anzitutto unโaltra vittima per il sacrificio. Dio provvede, cioรจ a lui sta a cuore la vicenda umana, la storia. E la fede dellโuomo รจ chiamata a riconoscere come davvero tutto concorra al bene di coloro che amano Dio. Persino lโassurdo della storia รจ luogo attraverso il quale Dio si rivela e allโuomo รจ dato di vivere una continuitร della sua relazione con lui. La fede che il discepolo รจ chiamato ad esprimere รจ capacitร di riconoscere e accogliere la presenza misteriosa di Dio, qualunque sia la veste che essa indosserร . Anche quella che immediatamente noi leggiamo come quotidiana riprovazione รจ luogo nel quale Dio provvede alla nostra storia attimo per attimo. ร la tenebra il luogo proprio della fede. Non a caso il Salmo ci fa pregare: โHo creduto anche quando dicevo: sono troppo infeliceโ.
Ascoltate lui! Non vi siete sbagliati.
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Quando la luce si spegne, โi discepoli non vedono che Gesรนโ, uno come gli altri, solo, uomo fragile che parla di sรฉ come di un condannato a morte. Non ci resta che lโumano. E questo umano non รจ altro da Dio.
Loro come noi chiamati a non vedere nulla e non ascoltare altri che lui. Lโumana condizione diventa il luogo della fede. Dio si nasconde nella tribolazione di un viaggio di morte e nella tribolazione di un giudizio ingiusto.
Se da una parte il Tabor ci indica la meta gloriosa del nostro cammino, dallโaltra ci dice quale sia lโunico cammino possibile per raggiungerla: il passare da una fede rassicurante, comunque vincente ad una fede capace di assumere le contraddizioni della storia.
La trasfigurazione non elimina la fatica del cammino. Solo ne rivela il significato nascosto. Essa รจ solo una caparra, una primizia, un anticipo di luce perchรฉ ciascuno di noi avanza nel cammino per la forza che gli deriva da quegli istanti di luce che pure giร ha gustato.
Dโora in avanti per conoscere Dio non cโรจ da salire su nessuna montagna perchรฉ lโappuntamento con lui รจ fissato non in una rarefatta esperienza di luce ma nelle trame della vicenda umana.
Perchรฉ questo? Perchรฉ Dio scende dove scende lโuomo, Dio abita dove abita lโuomo. Forse solo cosรฌ possiamo comprendere uno degli enunciati della nostra fede, quando diciamo che in Gesรน Dio e lโuomo sono una sola persona. Vuol dire che la condizione umana e la condizione di Dio si manifestano nello stesso momento, nello stesso evento.