Laura Paladino – Commento al Vangelo del 13 Febbraio 2022

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Benedetto l’uomo che confida nel Signore 

La benedizione è la chiave di lettura della liturgia di questa domenica: come chiarisce san Paolo nella seconda lettura, essa è la promessa della vita che non muore, promessa che resta ferma nella storia solo in forza della Resurrezione di Cristo. Se Egli non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede e noi saremmo ancora nei nostri peccati: saremmo, cioè, ancora nella morte, perché il peccato è il pungiglione della morte, come dirà ancora l’apostolo poco oltre nello stesso capitolo.

Il Salmo 1 dichiara che la vera beatitudine è nel Signore: l’uomo che trova la sua gioia nella legge di Dio abbonda di vita, come un albero piantato vicino all’acqua, sempre vigoroso e fecondo, le cui foglie non appassiscono. La prima lettura dichiara benedetto l’uomo che confida nel Signore, e maledetto l’uomo che confida nell’uomo: se benedizione è dono di vita, e si trova solo in Dio, maledizione è assenza di vita, morte.

Confidare nell’uomo significa, nella sensibilità biblica, chiudersi nell’orizzonte limitato della terra e nella caducità della nostra condizione mortale. Non a questo siamo stati chiamati! Il dono della vita che abbiamo ricevuto e la condizione di figli nel Figlio elargitaci con il Battesimo ci schiude le porte del “per sempre” di Dio, di una Vita piena e senza fine, di fronte a cui le cose terrene impallidiscono.

Nella pagina evangelica Luca presenta Gesù mentre pronuncia le Beatitudini di fronte a una gran moltitudine di gente, venuta dalla Giudea, da Gerusalemme e dai territori pagani.[…]

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