In questo secondo brano tratto dal capitolo sette del vangelo di Marco, i farisei e gli scribi sono assenti. Eppure la parabola che il Maestro costruisce per la folla incornicia un quadro dove allโinterno sono disegnate le convinzioni di chi attinge alla Parola anteponendo una lettura legalistica allโamore per gli altri.
Il tema resta ancora la normativa alimentare che distingueva i cibi kasher (leciti) da quelli taref (non leciti). Non si tratta solo di cibo e bevande nรฉ di semplici consuetudini legate alla geografia o ad uno stile di vita sociale. Si tratta di una legislazione riportata dai testi della Torร , i primi libri della Parola che hanno un valore normativo del tutto particolare.
La parabola di Gesรน non sarebbe stata compresa nรฉ accettata dagli interlocutori del testo di ieri. Forse nemmeno dalla folla presente nel brano di oggi. Leggiamo che anche discepoli non la comprendono perchรฉ non ancora del tutto svincolati da un retaggio legalistico.
Mentre lโepisodio di ieri metteva in evidenza la scelta tra tradizione e Parola, ora il Nazareno insegna ai suoi amici a comprendere il senso profondo della Parola stessa.
Non รจ un invito a trasgredire le leggi consumando, ad esempio, carne di animali proibiti. Il Signore invita piuttosto ad evitare quella ipocrisia che si concentra sul consumo dei cibi leciti dimenticando quanto renda piรน impure le persone ogni volta che agiscono secondo i loro interessi.
Marco riporta le parole dellโEmmanuele precisando dodici โpropositi di maleโ. Cโรจ ben altro oltre lโalimentazione. ร tutto lโorizzonte umano che viene chiamato in causa.
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Troppo spesso รจ impuro ciรฒ che esce dalla fragile creatura umana. Piรน che gli alimenti, lโimpuritร si contrae tutte le volte che si antepone se stessi alla chiamata di Gesรน di servire i fratelli.
Ai Dodici discepoli scelti dal Signore per proclamare lโavvento del Regno di Dio si contrappongono dodici propositi di male, conseguenza della superbia umana.
Per riflettere
Gesรน รจ il Pane di vita. Il Signore รจ il cibo puro che porta alla santitร , lโunico alimento che ci sostiene nella nostra fragilitร quotidiana.
Senza lโEmmanuele emergono le difficoltร e la percezione del cammino da intraprendere. Abbiamo una Luce che ci guida e ci invita a credere in Lui.