Le domeniche del mese di febbraio sono tutte tratte dal vangelo di Luca. Le ultime tre sono ricavate dal capitolo sei e ci offrono una lettura continua. Quella di oggi riporta e ci consegna una scena molto ricca di insegnamenti dove protagonista assoluto è Gesù.
La sua fama di Maestro si era già diffusa: pur di ascoltarlo molti sono disposti a seguirlo, fermandosi dove il Nazareno riteneva il posto migliore. Non sono dettagli ma scelte oculate volte a comprendere il significato delle parole che pronuncerà o dei segni che mostrerà. Nella pericope di oggi, l’Emmanuele, non rinuncia a proclamare la parola a quanti lo ascoltano, ma soprattutto privilegia un interlocutore.
Causa l’alto numero delle persone, decide di salire su una barca discostandosi qualche metro dalla riva dove è seduta la folla. Il Signore sceglie la barca di Simone e a lui rivolge una parola assurda. Pur sapendo bene che le reti erano già riavvolte per il giorno successivo dopo la notte inconcludente, invita a riprendere subito la pesca. Non ha senso tornare in barca e ricominciare: il momento di pescare era terminato, perché in certe ore della giornata è quasi impossibile un risultato degno dello sforzo compiuto.
“Sulla tua parola”: Simone, il pescatore, è già Pietro, il discepolo che Gesù vuole guidi la giovane comunità che si sta formando. Anche lui ascolta le parole del Figlio di Dio. Si fida, crede, non balbetta e compie quanto richiesto. L’esito è noto: la pesca è talmente importante da dover richiedere l’aiuto degli altri pescatori.
Per riflettere
La folla segue Gesù, il Verbo di Dio, per ascoltarlo. Simon Pietro ascolta le parole del Signore e gli altri pescatori ascoltano le parole di Pietro. Ascoltare il Risorto che è la Parola trasforma la folla. Pietro e i suoi compagni da peccatori diventano testimoni, secondo la chiamata ricevuta, discepoli del Signore.
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Massimo Salani
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi