Oggi abbiamo ascoltato una Parola di Dio più bella dell’altra! Oggi le letture fanno a gara per superarsi in bellezza, stupore, grazia e gioia!
Innanzitutto scegliamo quale ci piace di più.
Alzi la mano chi sceglie il racconto di Isaia che sentendo gli angeli dare gloria a Dio si rende conto di non essere degno di tanto amore e così viene purificato e può ringraziare e diventare profeta!
Ora alzi la mano chi vota per il salmo di oggi che scoppia di ringraziamenti a Dio per la sua presenza, il suo saper ascoltare ed esaudire, il suo dare forza e non abbandonare mai!
Alzi la mano chi invece vuole dare un voto alla lettera di S. Paolo che ci racconta di aver faticato molto per annunciare il Vangelo di Gesù ma mentre lo scrive si accorge che non era solo in questa fatica ma c’era la Grazia di Dio con lui, una grazia che non meritava e che invece ha ricevuto in dono. E questo dono gli ha permesso di diventare un discepolo di Gesù e di dare un senso alla sua vita e trovare la felicità .
Per ultimo in ordine di lettura, ma non di importanza, vediamo chi vota per il Vangelo di oggi: il racconto di quando Pietro – che ancora si chiamava Simone – ha incontrato per la prima volta Gesù. Sempre bello ascoltare la storia di questi pescatori che non hanno pescato nulla tutta la notte e poi si ritrovano a gettare le reti su invito di Gesù – che non era nemmeno un pescatore! – e a rischiare di affondare per i troppi pesci pescati! Gesù era un tipo davvero tosto!
Chi se lo sarebbe fatto scappare un amico così! Tutti i pescatori avrebbero voluto avere Gesù sulla loro barca con tutto quello che ti faceva pescare! E invece Pietro capisce quanto è prezioso Gesù e gli chiede di scendere dalla sua barca perché lui sa di non meritare l’aiuto del Signore perché è un peccatore! Ma Gesù non è salito a caso sulla barca di Simone, stava proprio cercando lui per renderlo felice!
Ora non abbiamo medaglie da consegnare alla lettura che ha vinto perché l’unico premio che possiamo dare oggi è al Signore: non pensate che lo meriti dopo averci consegnato la ricetta della felicità con la garanzia che funzionerà sicuramente? Per non rischiare di andare a casa un po’ confusi e perderci la ricetta e dimenticarci di premiare il vincitore, facciamo un riassunto del messaggio di oggi!
Innanzitutto Dio oggi ci dà la ricetta della felicità ! Ingredienti:
- tutti gli occhi che abbiamo, aperti e capaci di guardarsi attorno
- un pizzico abbondante di stupore
- due cucchiai colmi di dispiacere per i nostri errori che rovinano le cose belle che possiamo fare
- un misurino colmo di obbedienza per fare ciò che Dio ci chiede
- quanto basta di fatica perché le cose belle richiedono qualche sforzo
- tutte le orecchie che abbiamo per ascoltare gli inviti di Gesù
Ora passiamo al procedimento:
Gli occhi che si guardano attorno devono essere allenati a scoprire per quante cose belle dobbiamo ringraziare il Signore. Chi sa ringraziare sa essere felice, chi non sa vedere le cose belle è triste. Ringraziamo per il cielo terso e il sole, per la pioggia o le nuvole, per il vento, l’acqua, i fiori, la neve, le piante, i germogli che si stanno preparando per la fioritura della primavera, le persone che ci vogliono bene, i vestiti che ci scaldano quando fa freddo, il cibo che possiamo gustare, l’amica che ci prende per mano, l’abbraccio della nonna, l’amico che gioca con noi, il vicino di casa che ci saluta, i compagni che ci aspettano in classe, la fortuna di poter studiare e imparare, l’acqua della doccia che ci lava, i prati per giocare a pallone, … e possiamo davvero continuare per ore!
Ovviamente questo allenamento degli occhi può essere migliore con quel pizzico di stupore quando riusciamo a ringraziare per qualcosa a cui non avevamo mai fatto caso!
A questo punto, in una ciotola, dobbiamo far scendere tutte le lacrime che grondano dai nostri occhi quando ci accorgiamo di non aver fatto molto per meritarci tanti doni, anzi spesso forse abbiamo rifiutato le meraviglie che ci circondano e così abbiamo detto a Dio di starsene a casa sua, che noi abbiamo altro per la testa e vogliamo stare da soli! E invece Lui resta sempre accanto a noi e aspetta solo che noi glielo chiediamo per poterci riempire d’amore!
Aggiungiamo, nella ciotola delle lacrime, l’obbedienza e la fatica perché niente si fa da solo, dobbiamo metterci all’opera, rimboccarci le maniche, alzare la mano e dire “Signore faccio io! Ti do una mano!” Poi in realtà S. Paolo ci ha ricordato che una volta alzata la mano e dato il nostro impegno, sarà lo Spirito Santo a fare la fatica più grande!
Siamo quasi alla fine della nostra preparazione: con gli occhi inondati di stupore, pentiti per non essere così meritevoli, pronti ad offrirci in aiuto a Dio, ascoltiamo bene le sue richieste e facciamo quello che ci chiede. Chiediamo al fuoco dello Spirito di cuocere tutto con amore ed ecco che non potremo che essere felici e Dio farà festa con noi.
Chi sa ringraziare, chiedere perdono e darsi da fare è FELICE! Pietro e i suoi soci pescatori si sono innamorati di Gesù dopo il primo incontro! E’ stato amore a prima vista ed è stato per sempre! Questa è la felicità ! E questa è la GLORIA A DIO che cantavano gli angeli che ha visto Isaia!
Impariamo a ringraziare! Impariamo ad essere felici! Impariamo a dare Gloria a Dio! Questa è la medaglia che vogliamo consegnare al Signore! E’ il vincitore assoluto dell’Amore che dà senso alla nostra vita! Iniziamo subito, al mio 3, con gioia, diciamo: “Grazie Signore!” 1, 2 e 3! “GRAZIE SIGNORE!”