Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2022

549

Nella prima delle tre pericopi che mediteremo tratte dal capitolo 6 del vangelo di Marco incontriamo il famoso e triste episodio del martirio di Giovanni, il parente di Gesù di Nazaret. Era riconosciuto come “il Battista” a causa della sua incessante predicazione che invitava ad un battesimo rigeneratore in una società che non riconosceva il corretto rapporto tra il Creatore e le creature.

L’altro protagonista del racconto è il re Erode che rappresenta con il suo stile di vita, insieme alla corte e alle due figure femminili, quanto di più lontano sia quello di Giovanni. Mentre questi cerca, con il suo esempio, di mostrare la strada tracciata da Dio, Erode, con la sua arroganza e insensibilità, ci consegna l’immagine del potere che non ha bisogno di alcun Dio. E, per questo, capace di ogni efferatezza. Ieri come oggi.

Erode non rispetta le leggi che normavano la vita religiosa. È lui la legge. E la esercita in ogni ambito: nella vita relazionale, negli agi sfrenati, fino a decretare la morte del Battista solo per non perdere la faccia di fronte ai presenti. Sebbene lo odiasse, lo riconosceva come “uomo giusto”.

Giovanni non arretra davanti ad Erode e a tutto quanto allontana da Dio. Continua la sua opera di conversione, battezza con acqua, avrà molti discepoli: la sua testimonianza non sarà vana. Tra i discepoli del Nazareno non mancheranno anche chi prima seguiva il Battista.
Nella scena consegnata da Marco troviamo un terzo protagonista. Non ha nome, non un volto e nemmeno parla. Vede ed assiste. Tutto si svolge in occasione di un banchetto. Un momento di convivialità che si trasforma in un assurdo assassinio.

Per riflettere

Funzionari, ufficiali, notabili… potremmo aggiungere in quella corte di Erode molti altri testimoni. Di ieri come di oggi. Sono pecore che seguono il pastore sbagliato uccidendo quello che li avrebbe condotto sulla retta strada. Quella di Giovanni è una triste storia che anticipa quella del Salvatore Gesù Cristo. Anche noi funzionari, ufficiali, notabili?


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Massimo Salani
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi