Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 23 Gennaio 2022

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Testimoni oculari.

Il Vangelo di Luca si apre dicendo che “ gli avvenimenti “ sono stati “ trasmessi “ da coloro che ne furono “ testimoni oculari “.

Gli “ avvenimenti “ sono ovviamente quelli riguardanti la vita, la predicazione, la morte e la risurrezione di Cristo.

I messaggi fondamentali per noi sono due.

Il primo

La nostra fede si basa su una testimonianza.

Noi crediamo in Cristo perché crediamo a dei testimoni che hanno visto Gesu’ RISORTO, evento, quest’ultimo, che ha cambiato le loro vite trasformandoli da “ pavidi uomini “ in “ instancabili evangelizzatori “ privi di ogni paura, anche di quella di essere perseguitati ed ammazzati.

E’ il “ cambio di vita “ di questi uomini che ci fa credere che cio’ che si narra di Gesu’ E’ VERO e che, quindi, possiamo fidarci di Lui e di quello che ci ha detto di essere: IL FIGLIO DI DIO, venuto al mondo per la nostra REDENZIONE e per la nostra SALVEZZA.

Il secondo

Gli avvenimenti si “ trasmettono “.

Idem dicasi per la fede.

E’ compito di noi cristiani “ trasmettere “ il messaggio di Cristo, la buona novella, a tutti, partendo dai nostri figli.

Leggere in famiglia il Vangelo, pregare insieme, consente di “ trasmettere la fede “ di generazione in generazione, di “ fare memoria “ di quello che Cristo ha fatto per noi.

L’interruzione, purtroppo in atto nella nostra folle società, di questa “ trasmissione “, sta provocando danni enormi perché non crea nelle nuove generazioni una “ solida memoria “ da trasferire, in futuro, ai loro figli.

E’ quindi un forte richiamo per tutti ad impegnarsi incessantemente in questo lavoro di “ trasmissione della fede “.

Cosa si trasferisce?

L’adesione ad un “ Dio rivoluzionario “, ad un Dio che annovera i poveri, gli oppressi, tra i suoi favoriti, che ama la loro piccolezza rispetto della grandezza, che fonda il suo potere sull’amore e non sulla vendetta.

Gesu’, nel leggere il rotolo del profeta Isaia che gli viene posto, “ osa “ troncare l’ultima frase, si ferma all’espressione “ a proclamare l’anno di grazia del Signore “ tagliando quella successiva che recita “ un giorno di vendetta per il nostro Dio “.

Cristo promulga solo l’anno di Grazia e non la vendetta.

Stravolge le attese, le delude anche, secondo la logica umana, ma ci dice chiaramente che tipo di Dio è.

Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato “, oggi… avete capito chi sono.

Ed io, e tu, lo vogliamo il Dio dell’amore, della misericordia e della mitezza, o aneliamo ancora al Dio della vendetta, che non è il Dio di Gesu’ Cristo?

A ciascuno la sua risposta.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.