don Francesco Pedrazzi – Commento al Vangelo del 20 Gennaio 2022

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LA VERA AMICIZIA

Il brano di oggi del Primo Libro di Samuele ci offre il luminoso esempio di amicizia tra Davide e Gionata. Si potrebbe parlare di un modello di “vera amicizia” o di “amicizia spirituale”.

San Francesco di Sales scrive nella sua Filotea che non c’è nulla che faccia progredire maggiormente nella vita cristiana come le buone amicizie spirituali; nondimeno, nulla danneggia il cammino di fede come le cattive amicizie: «La perfezione – scrive il santo dottore della Chiesa – non consiste nel non avere amicizie, ma nell’averne una buona, santa e bella. Bisogna fare attenzione a non lasciarsi trarre in inganno nelle amicizie, soprattutto quando si stringono tra persone di sesso diverso, poco importa per quale motivo; spesso Satana si sostituisce a coloro che amano…. L’amicizia mondana sforna a ripetizione quantità enormi di parole melliflue, una pioggia di frasette appassionate e di lodi sulla bellezza, la grazia e le qualità sensuali: l’amicizia sana invece ha un linguaggio semplice e schietto, loda soltanto la virtù e la grazia di Dio, unico suo fondamento…» (cf. capp. XIX-XX)

Nel trattato «L’amicizia spirituale», il beato Aelredo abate scrive a proposito dell’amicizia tra Davide e Gionata:

«O specchio grande e sublime di vera amicizia! Mirabile cosa! Il re era furibondo contro il servo e gli eccitava contro, come ad un emulo del regno, tutta la nazione. …  Solo Giònata, che unico avrebbe potuto, a maggior diritto, portare invidia a Davide, ritenne di doversi opporre al re, di favorire l’amico, di dargli consiglio tra tante avversità e, preferendo l’amicizia al regno, … mantenendo i patti dell’amicizia, forte davanti alle minacce, paziente di fronte alle invettive, spregiando il regno per la fedeltà all’amico, dimentico della gloria, ma memore della stima, disse: «Tu sarai re ed io sarò secondo dopo di te. Questa è la vera, perfetta, salda ed eterna amicizia, che l’invidia non intacca, il sospetto non sminuisce, l’ambizione non riesce a rompere. Messa alla prova non vacillò, bersagliata non cadde, battuta in breccia da tanti insulti rimase inflessibile, provocata da tante ingiurie restò incrollabile. “Va’, dunque, e fa’ anche tu lo stesso” (Lc 10,37)».

O Maria, Vergine purissima, donaci di coltivare sante amicizie per progredire nell’amore per Gesù tuo Figlio. Amen.

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