don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 12 Gennaio 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Evangelizzare coniugando esigenza e gentilezza 

Il racconto di Marco passa dal luogo sacro della Sinagoga, in cui Gesù libera un uomo dallo spirito impuro che lo possedeva, a quello della casa nella quale avviene un’altra liberazione. La suocera di Simone, che era a letto in preda ad una febbre che la debilitava, viene guarita da Gesù che, avvicinandosi a lei, l’aiuta ad alzarsi prendendola per mano. Quanta delicatezza si scorge nel gesto silenzioso di Gesù che non compie un’azione spettacolare ma pieno di tenerezza. 

Non di rado capita che diamo fondo a tutte le nostre energie nelle cose che facciamo e arriva un momento in cui ci spegniamo e ci blocchiamo. La febbre è un segnale che il nostro corpo ci lancia per dirci che siamo “in riserva”. Quando siamo particolarmente tesi e facilmente c’ “infuochiamo” probabilmente abbiamo bisogno di quel contatto personale attraverso il quale passa il calore umano che ci guarisce. 

Il gesto di Gesù è un insegnamento esemplare a Simone e ai suoi familiari, ma anche alla Chiesa che deve ritornare a vivere al suo interno una maggiore familiarità ispirata alla delicatezza con la quale Gesù si avvicina alla donna anziana. Presi dall’attivismo e dal ridurre la pastorale a iniziative e attività, corriamo il rischio di perdere di vista l’essenziale e le relazioni personali diventano formali. Persone attive nella comunità possono sentirsi messe da parte dopo essere state usate per la realizzazione di opere o iniziative. Non basta pregare per chi non sta bene, ma bisogna farsi presente con delicatezza e pazienza.

Tuttavia, è necessario anche cogliere tutte le occasioni per farsi aiutare a superare i momenti di crisi che ci bloccano. Gesù ha aiutato la donna ad alzarsi, ma solo dopo che si è lasciata aiutare ha vinto la febbre che la debilitava. 

Gesù è duro ed esigente con il maligno ma gentile con le persone fragili. Impariamo a coniugare esigenza e gentilezza affinché gli interventi educativi non procurino danni ma siano un’occasione di riscatto e di ripresa.

Il servizio non è solo l’effetto dell’azione di Dio e della Chiesa, ma anche quella terapia che ognuno può praticare per sé affinché riprenda in mano la sua vita e ne faccia un dono d’amore. Il servizio che nasce dall’incontro con Gesù diventa lo stile di evangelizzazione nella Chiesa attraverso la carità fraterna.

Signore Gesù, che ti possa incontrare in ogni gesto di gentilezza che ricevo. Tante sono le volte che, amareggiato e deluso, mi lascio andare a quei pensieri che m’infiammano di rabbia. Delicatamente ti fai prossimo a me nella quotidianità di una vita che in apparenza sembra il capezzale di un moribondo mentre con te diventa il parto di una nuova vita. Mi tiri fuori dai labirinti mentali del risentimento e del rimpianto perché venga alla luce l’uomo nuovo che gioisce non per ciò che conquista ma per come ama. Insegnami a pregare prima che sorga del sole perché l’aurora non annunci solo l’inizio di un altro giorno come gli altri ma illumini la strada della speranza sulla quale seguirti per annunciare e donare il Vangelo dell’Amore.