Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 8 Gennaio 2022

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Contemplo il grande mistero dell’Incarnazione. Il Verbo di Dio, che è da sempre, è disceso nel mondo; attraversa in toto la nostra umanità, non se ne vergogna. Contemplo come egli è vero Dio e vero uomo.

Mi soffermo sull’immagine della folla, realtà fondante tutto il Vangelo. Fra di essa scorgo i volti dei miei fratelli e delle mie sorelle, volti solcati dalla sofferenza, rigati dalle lacrime, ma illuminati dal sorriso di una speranza che è comunione, al nutrimento della Parola e del Pane. Lì in mezzo scorgo anche il mio volto e mi ritrovo nel grido del popolo affamato, mi riconosco accanto all’altro nella ricerca affannosa di non so bene neanch’io che cosa, nel deserto.

E poi vedo il volto di Gesù. Mi accorgo che sta guardando proprio me, tra la folla; ma non è un vedere tra gli altri, è uno scorgere profondo da parte di qualcuno che mi capisce, che sa quello che sto provando, che ha compassione di me, che sa ascoltarmi, che mi ama. In questo modo so che non ho bisogno di nient’altro e la mia ricerca è finita, sono proprio dove dovrei essere e non temo più la fame e la paura, perché sono sazio di lui, Parola e Pane, amore vero.

Nella folla, allora, riscopro la comunione con i fratelli e le sorelle e con Dio; con Gesù, luce del mondo, sono rinnovato e posso trasformare questo luogo deserto in un mondo nuovo di pace, in cui nessuno è abbandonato nel grido della propria miseria, ma è ascoltato e accolto nell’amore.

Marco Ruggiero


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato