L’anno solare inizia con il Salmo 67 (66), scelto da San Benedetto come il primo delle lodi domenicali. Salmo molto caro al popolo ebraico, è strutturato in 7 versetti di lunghezza simmetrica per un totale di 49 parole, sino a disegnare una sorta di candelabro a 7 braccia, una Menorah (versetti di 7-6-6-11-6-6-7 parole). Composto al ritorno dall’esilio babilonese, coinvolge nell’esultanza la terra intera, che dona il suo frutto quale segno di benedizione per noi e per ogni popolo.
L’augurio migliore anche per questo 2022 è che il volto di Dio risplenda su di noi, che la nostra vita risplenda di quella divina. La benedizione “di Aronne” fatta propria dal salmista parte dalla richiesta di misericordia, perché il sorriso amorevole di Dio per noi possa curarci e poi risplendere sul nostro volto: ogni volto che incrocerà il nostro sarà coinvolto nella gioia, nella tenerezza, nell’accoglienza di Dio che si rifletterà sul nostro, sino a raggiungere tutti quanti. Più che invocarla, allora, possa tu essere la benedizione incarnata: lo sguardo amorevole di Dio sull’universo. Prestagli il tuo volto!
Abbia Dio pietà di noi tutti,
d’ogni benedizione ci colmi,
il suo volto su noi risplenda!
Sia nota alla terra intera
la tua via e a ogni nazione
manifesta la tua salvezza!
A te cantino i popoli, o Dio,
a te i canti da tutte le genti,
le nazioni esultino e cantino!
«Illumina il tuo volto che è in noi. Hai impresso in noi il tuo volto: ci hai fatti a tua immagine e somiglianza, hai fatto di noi come delle tue monete. La tua immagine non deve però restare nelle tenebre; invia un raggio della tua sapienza, che dissipi le nostre tenebre si che rifulga in noi la tua immagine. […] Gli empi non riconoscono in sé l’immagine di Dio. E che cosa dovranno dire costoro, affinché sia illuminato il volto di Dio su di essi? Tu illuminerai la mia lampada, Signore; Dio mio, illuminerai le mie tenebre. […] Con un raggio della tua sapienza, si dissipino le mie tenebre e si manifesti il tuo volto. E se, per mia colpa, questo tuo volto apparirà alquanto deforme, sia restaurato da te ciò che da te era stato formato» (Agostino).
Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski