«Penso, molte volte, che il Magnificat è forse il più bel poema che esiste. È un poema che “annuncia”, e non canta soltanto la terra come fa Omero. Fra due mondi, nel crocevia della storia, una donna si alza e pronuncia il poema della salvezza».
Il “canto” che nel Vangelo di oggi Maria esprime è un insieme di bellezza e poesia, sono le parole che pronuncia subito dopo l’incontro con Elisabetta, è un qualcosa che non può più contenere dentro ha bisogno di esprimerlo. La bellezza di queste parole è che non sono frutto di una comprensione del piano di Dio, non sono conseguenza di uno stato di benessere raggiunto, no, Maria continua ancora a non capire e la sua situazione rimane precaria perché sa benissimo che al suo ritorno a casa dovrà “affrontare” Giuseppe e il giudizio della gente; eppure Maria non può che esprimere la sua fiducia in un Dio che ha fatto grandi cose.
A fine giornata fermati un secondo e scrivo anche tu il “tuo magnificat” il tuo vedere la grandezza del Buon Dio nella tua vita, il tuo saper dire grazie dei doni, il tuo atto di fiducia per un Dio che è più grande di qualsiasi situazione tu possa stare vivendo.
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