Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2021

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La frase si trova in un testo del Concilio, ed è splendida per dottrina e concisione: dice che, all’annuncio dell’angelo, Maria Vergine «accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio». Nel cuore e nel corpo. Fu, cioè, discepola e madre del Verbo. Discepola, perché si mise in ascolto della Parola, e la conservò per sempre nel cuore. Madre, perché offrì il suo grembo alla Parola, e la custodì per nove mesi nello scrigno del corpo. Sant’Agostino osa dire che Maria fu più grande per aver accolto la Parola nel cuore, che per averla accolta nel grembo.

Accolse nel cuore. Fece largo, cioè, nei suoi pensieri ai pensieri di Dio; ma non si sentì per questo ridotta al silenzio. Offrì volentieri il terreno vergine del suo spirito alla germinazione del Verbo; ma non si considerò espropriata di nulla. Gli cedette con gioia il suolo più inviolabile della sua vita interiore, ma senza dover ridurre gli spazi della sua libertà. Diede stabile alloggio al Signore nelle stanze più segrete della sua anima; ma non ne sentì la presenza come violazione di domicilio.

Accolse nel corpo. Sentì, cioè, il peso fisico di un altro essere che prendeva dimora nel suo grembo di madre. Adattò, quindi, i suoi ritmi a quelli dell’ospite. Modificò le sue abitudini, in funzione di un compito che non le alleggeriva certo la vita. Consacrò i suoi giorni alla gestazione di una creatura che non le avrebbe risparmiato preoccupazioni e fastidi. E poiché il frutto benedetto del seno suo era il Verbo di Dio che si incarnava per la salvezza dell’umanità, capì di aver contratto con tutti i figli di Eva un debito di accoglienza che avrebbe pagato con cambiali di lacrime. (Don Tonino Bello, da Maria, donna dei nostri giorni)

Per riflettere

L’angelo dice a Maria che avrà un figlio e questo figlio sarà il Messia promesso, colui che metterà in piedi un regno capace di durare in eterno. Proprio l’espressione “il suo regno non avrà fine” è stata inserita dai padri della Chiesa nel Simbolo di fede per indicare la piena realizzazione dell’opera di salvezza. (Don Claudio Doglio)

Preghiera finale

Ti saluto, Signora santa,
regina santissima, Madre di Dio, Maria,
che sempre sei Vergine,
eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui,
col santissimo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda.
Ti saluto, sua casa. Ti saluto, suo vestimento.
Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre.
(San Francesco d’Assisi)