La nostra mente ci spinge a razionalizzare tutto, eppure le più forti emozioni non si provano nella mente, ma nello stomaco, nel ventre, nella parte più interna di noi. Non si può raccontare la vita, la si può solo trasmettere e vivere.
La vita che Elisabetta porta in grembo sussulta di gioia. Quella vita, che è dono di Dio, miracolo dell’imprevisto, ci mostra come accogliere l’improbabile, il non progettato e programmato.
Non possiamo rimanere fermi, prigionieri dei nostri pensieri: come Maria dobbiamo alzarci, andare in fretta, accogliere la gioia della vita, ogni giorno nuova, ogni giorno capace di sorprenderci – se siamo disposti ad ascoltare le nostre emozioni, a condividere con gli altri le nostre gioie e le nostre paure.
Maria ed Elisabetta ci siano di esempio perché i nostri incontri, le nostre azioni, le nostre vite siano capaci di trasmettere e condividere quelle emozioni che fanno sussultare di gioia le nostre viscere.
Chiara Selvatici
Continua a leggere gli altri approfondimenti del giorno sul sito
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato