SABATO 18 DICEMBRE – III SETTIMANA DI AVVENTO [C]
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Giuseppe non genera Gesù Cristo. È verità da affermare come purissimo evento storico. Nessun’altro uomo entra nella generazione di Gesù Cristo. L’uomo è posto fuori da questa generazione. Purissima verità storica. L’Evangelista Matteo ci attesta che la Madre di Gesù Cristo, Maria, era promessa sposa a Giuseppe. Ancora però il matrimonio non era stato celebrato. Ognuno viveva nella sua casa. Giuseppe nella sua. Maria nella sua. Quando Maria era ancora nella sua casa, non dopo, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Maria ha generato Gesù Cristo per opera esclusiva dello Spirito del Signore. La generazione di Gesù è nella verginità di Maria.
Tra Maria e Giuseppe non vi è stata conoscenza fisica prima del matrimonio. Essi vivono nella più pura osservanza della legge di Dio. La sola carne si fa quando si è una sola carne. Viene ora rivelato che Giuseppe è persona che vuole rispettare se stesso e vivere ogni cosa secondo la Legge del Signore. Non vuole fare suo corpo il corpo di Maria che è appartenuto ad altri. Lui vuole un corpo tutto per sé. Dio vuole che il corpo di un uomo sia di una sola donna e il corpo di una donna sia di un solo uomo. Altre forme non appartengono a Dio. Altre forme sono dell’uomo, ma contro il volere eterno del Creatore e Signore dell’uomo.
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Anche nel pensare di ripudiare in segreto Maria Lui sta agendo nel rispetto della purissima Legge del Signore. Essendo già incinta, Maria non può appartenergli per volontà eterna del suo Creatore. Questa verità vive in Giuseppe. Non si stratta di orgoglio umano. L’uomo giusto è giusto perché tutto vive dalla Legge del Signore. Se vivesse qualcosa dal suo orgoglio umano, Giuseppe non sarebbe giusto. La giustizia è nel rimanere sempre nella divina Legge. Altra giustizia manifestata da Giuseppe: se lui avesse ripudiato pubblicamente la Vergine Maria, questa di sicuro sarebbe stata lapidata. Lui non vuole fare del male a Maria. Per non farle del male vi è una sola via: il ripudio segreto.
Quanto finora l’Evangelista Matteo ci ha rivelato di Giuseppe è la sua perfetta, piena estraneità nel concepimento di Maria. È anche la perfezione della sua giustizia, misurata secondo la Legge di Dio, proveniente dal suo Cuore Divino. Manifestate queste due verità, entra nella storia di Giuseppe direttamente il suo Dio e Signore, mandandogli un suo Angelo. Con questo invio Dio assume il pieno governo della storia di Giuseppe. Nulla dovrà essere dalla sua volontà. Le parole dell’Angelo vanno meditate: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. L’Angelo rassicura Giuseppe: Maria non conosce uomo.
Quanto è generato in lei è vera opera dello Spirito del Signore. Maria è vergine. È vergine e madre insieme. A Lui viene chiesto di non temere di prenderla come sua sposa. Maria è di Dio e dovrà essere anche sua sposa. Giuseppe è chiamato a passare da una giustizia di obbedienza alla Legge scritta o alla sapienza che è nel suo cuore, a una giustizia di obbedienza alla manifestazione di un disegno particolare, speciale, personale di Dio su di lui. Dio chiede a Giuseppe di fare un passaggio ulteriore nella relazione con il suo Dio. Lui deve dare a Dio la sua vita, perché sia Dio a dare una nuova vocazione, missione, ministero. È momento fondamentale per Giuseppe e l’umanità intera.
LEGGIAMO IL TESTO DI Lc Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
La Vergine Maria, che Giuseppe dovrà prendere in sposa secondo il comando di Dio che annulla per lui quello delle origini, darà alla luce un figlio. Giuseppe lo dovrà chiamare Gesù. Donando il nome, Giuseppe lo accoglie come suo figlio. Non si tratta semplicemente di un atto giuridico. È vera adozione nello spirito, nel cuore, nell’anima, nella mente. Maria concepisce Gesù nel corpo per opera dello Spirito. Giuseppe concepisce Gesù nel cuore per opera dello Spirito. Si può pensare ad una similitudine tra la generazione spirituale di Giuseppe alla generazione spirituale di Dio, per opera dello Spirito Santo. Per lo Spirito, Dio ci fa partecipi della sua natura divina. Siamo veri figli di Dio per adozione.
Chi è Gesù? Colui che salverà il suo popolo dai suoi peccati. Quali sono i peccati del popolo? Il peccato dell’umanità è uno solo; l’idolatria. L’idolatria diviene e si fa antropo-latria. Dall’idolatria nasce ogni immoralità. Cristo Gesù viene per riportare ogni uomo al suo vero Dio, facendolo, per opera dello Spirito Santo, suo vero figlio di adozione. L’adozione avverrà in Cristo, per Cristo, con Cristo. L’uomo ritornerà al suo vero Dio secondo il suo vero mistero. Il perdono dei peccati non è cancellazione giuridica della colpa e della pena, esso è invece vera nuova creazione. Si annunzia il Dio di Gesù Cristo, si predica il Cristo di Dio, lo Spirito Santo tocca il cuore, lo punge dal di dentro.
Il cuore toccato dallo Spirito Santo si pente, si libera dalla generazione degli idolatri, si lascia battezzare, i peccati sono perdonati, nasce come nuova creatura, vero figlio di adozione del Padre, vero corpo di Cristo. Con l’abbandono dell’idolatria, si compie la promessa fatta da Dio ad Abramo. Nella tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra. Si compie anche la profezia fatta a Davide. L’uomo è trasferito nel regno di Cristo Gesù. A nulla serve lasciarsi perdonare i peccati come atto legale o giuridico, se poi non si vive da vero regno di Dio, nel corpo di Cristo, per gustare la sua benedizione. Il cristiano è colui che non vuole conoscere il peccato.
Emmanuele, Dio con noi, non è solamente il nome del figlio che nascerà dalla Vergine Maria. Il nome è la sua stessa essenza, natura, vita. Lui è realmente, sostanzialmente, veramente il Dio con noi. Lui è il Dio che si è fatto noi. Si è fatto noi, uno di noi, assumendo la carne nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo. In Maria non avviene un parto verginale per “autofecondazione”. In Lei è il Verbo della vita che si è fatto carne. In Lei è il Figlio Unigenito del Padre che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Per questa ragione divina ed eterna, Gesù è Gesù e tutti gli altri sono gli altri. La differenza è di sostanza divina. Gesù è il Figlio eterno di Dio.
L’Angelo del Signore parla a Giuseppe nel sonno, senza svegliarlo. Quando Giuseppe si sveglia fa come l’Angelo gli aveva ordinato e prende con sé la sua sposa. All’ordine del Signore, Giuseppe risponde con immediata obbedienza. Quando il Signore dona un ordine, dona anche lo Spirito Santo perché l’ordine possa essere vissuto secondo la sua divina volontà, in ogni momento dell’obbedienza. Senza lo Spirito, nessun ordine potrà essere vissuto. Quando l’uomo non obbedisce all’ordine ricevuto nel rispetto della divina volontà, è segno che si è separato dallo Spirito. Nell’obbedienza al Signore, lo Spirito Santo assume l’uomo e lo trasforma in suo strumento. Se per tentazione l’uomo esce dall’obbedienza, esce anche dallo Spirito. Questi non lo potrà sostenere. Non è più vero strumento. Madre di Dio, facci di purissima fede nel tuo mistero.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.