Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 15 Dicembre 2021

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La domanda, diretta e apparentemente distaccata, che Giovanni rivolge a Gesù per il tramite di due dei suoi discepoli, ci rivela il dramma del profeta che, come altri profeti, dalla prigione vede finire la sua missione, fermata dal potere degli uomini da sempre infastiditi dalle voci scomode fuori dal loro controllo.

Aveva gridato nel deserto di preparare la via del Signore, intravedendo l’avvento della salvezza, ma evidentemente nutriva qualche dubbio sul fatto che quello strano maestro, mite, circondato da folle di malati, infermi e disperati, potesse essere il Messia atteso, e potesse dare un senso definitivo di pienezza al battesimo di penitenza che aveva proposto. Leggiamo nella risposta di Gesù, che attinge alle parole di quello stesso Isaia citato da Giovanni, l’incoraggiamento e la rivelazione che il regno di Dio è una cosa diversa dagli altri regni di questo mondo, svelato dall’amore che guarisce, che crea ascolto e attenzione, che riporta la vita dove regnava la morte, che si prende cura di poveri e ultimi.

E saremo beati quando riconosceremo nel mite Gesù la presenza di Dio, venuto ad abitare con il suo popolo.

Per riflettere

La giustizia che il Battista poneva al centro della sua predicazione, in Gesù si manifesta in primo luogo come misericordia. Gesù perciò ammonisce su un particolare pericolo: se l’ostacolo a credere sono soprattutto le sue azioni di misericordia, ciò significa che si ha una falsa immagine del Messia. (Papa Francesco, 7 settembre 2016)

Preghiera finale

Poter dire anche noi, ognuno di noi:
egli si è degnato di chiamarci alla vita,
chiamando ciascuno per nome:
eterno è il suo amore per noi.
E ci ha dato una mente e un cuore,
e occhi e mani, e sensi;
e la donna ha dato a perfezione dell’uomo:
eterno è il suo amore per noi.
E pur se provati da mali e sventure,
potati come vigne d’inverno,
visitati dalla morte,
almeno qualcuno riesca a dire:
eterno è il suo amore per noi.
Che tutti gli umiliati e offesi del mondo,
questo immenso oceano di poveri,
possano un giorno insieme urlare:
eterno è il suo amore per noi.
(David Maria Turoldo)