don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 15 Dicembre 2021

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Senza dubbio non c’è fede

Una delle prove della storicità e della veridicità del racconto evangelico è il fatto che non vengono nascosti i lati deboli di personaggi così importanti come Giovanni il Battista. Al contempo, di queste figure, del calibro del profeta o anche degli apostoli, si mette in evidenza che la loro fede è stata un lungo cammino fatto anche di momenti di dubbio. Il Battista insegna cosa sia la franchezza, fondamentale in qualsiasi rapporto che vuole definirsi di fiducia.

Quando sorgono dubbi nel proprio cuore essi sono importanti perché si passi dall’innamoramento all’amore, ovvero dall’immaginazione, che è proiezione delle proprie attese sugli altri, alla conoscenza più profonda e vera dell’amato. Non c’è altro modo di rispondere ai dubbi che esponendoli al diretto interessato senza paura. La fede di Giovanni è sostenuta dalla fiducia nella sincerità di Gesù del quale si pone in ascolto. Gesù replica alla domanda con i fatti dei quali tutti sono stati testimoni.

Gli eventi di guarigione rivelano la presenza di Dio che si fa vicino all’uomo per curarne le ferite e restituirgli la dignità e la gioia di vivere. La salvezza non è un’idea astratta, un principio disincarnato, un’utopia degli illusi, ma è Dio che agisce nella storia e incide profondamente nella vita degli uomini sanandola in radice. Nella domanda del Battista c’è il dubbio, soprattutto dei poveri, generato dalle ferite dolorose inferte dalle molteplici ingiustizie di cui è pieno il nostro mondo.

La Chiesa non può essere indifferente agli interrogativi che lacerano il cuore di chi soffre e che tante volte non sono espressi direttamente ma attraverso provocazioni che potrebbero risultare offensive o fastidiose. C’è sempre, soprattutto nella critica, una domanda di senso, un appello di luce. La pedagogia cristiana si serve dei segni e delle esperienze che coinvolgono i sensi perché la fede non è primariamente una questione di concetti da conoscere ma è un gioco di riconoscimenti in cui la relazione personale si costruisce giorno dopo giorno anche attraverso i dubbi.

Signore Gesù, ti sei fatto voce del dolore e del dubbio dei poveri che gridano a Dio, insegnaci ad ascoltare le domande dei cercatori di verità e di suscitarle in chi vive la propria fede in maniera rassegnata. Donaci la franchezza del Battista e la coerenza, che ti è propria, nel coniugare e armonizzare parola e azione, benedizione e beneficienza. Il tuo Spirito ci aiuti a non trasformare il dubbio in pregiudizio ma a farne un’occasione per progredire nell’esperienza della fede e crescere nella generosa disponibilità a metterci al servizio del vangelo.