Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2021

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Gesù è entrato in rotta di collisione con l’autorità religiosa, capi dei sacerdoti e anziani autorevoli, responsabili della gestione del tempio di Gerusalemme, sede della legge e luogo centrale della fede del popolo israelita. Il rapporto con Dio, inquadrato in una cornice burocratica di norme e precetti, è piegato a interessi di potere e commerciali da una élite detentrice di una autorità priva di senso e di cuore.

La predicazione di un estraneo a questa élite, come era Gesù, e peggio ancora i suoi gesti, per una volta non proprio miti, nei confronti di chi esercitava attività commerciali all’ombra della dimora del Dio dell’alleanza, scatenano una reazione difensiva, resa difficile dalla inattaccabile verità delle motivazioni portate da questo strano maestro. Non potendo condannare la sua predicazione e i suoi gesti per il loro contenuto, semmai improntati a uno zelo che ai naturali custodi era mancato, contestano le credenziali, la natura e l’origine dell’autorità necessaria ad alzare la voce sulle attività del tempio.

Gesù coglie la pretestuosità di questa richiesta e mette i suoi interlocutori di fronte alla vera natura del loro attacco: non guide verso Dio per il popolo, ma uomini attaccati al potere, dalla diplomazia di corto respiro e dal pensiero non limpido. Ricorda loro la figura di Giovanni, venuto a battezzare le folle, e che, pur non rappresentando un pericolo immediato per il potere stabilito, da loro era stato rifiutato: quale era allora e da dove veniva l’autorità di Giovanni? La fuga, per opportunità, da un vero tentativo di risposta rivela l’impermeabilità alla voce di Dio di chi ha basato su di sé e sul suo status la propria salvezza.

Per riflettere

Scelsero la via di non compromettersi e risposero: «Non sappiamo». Il problema è questo: compromettersi per Cristo. Sapete cosa vuol dire compromettersi? Vuol dire affrontare anche l’odio, tutto quel che ti va contro, anche l’umiliazione più atroce per Cristo. Dio Nostro Padre si è compromesso, ha amato tanto il mondo da sacrificare suo Figlio; è andato fino in fondo, si è compromesso. (Don Oreste Benzi)

Preghiera finale

Abbiamo bisogno di te, o Dio,
anche se non sempre ti cerchiamo.
Abbiamo bisogno di sentirci amati
e di essere perdonati, anche se
non ti sappiamo chiedere perdono.
Abbiamo bisogno di sentirti
vicino come padre,
anche se non ci comportiamo da figli.
Vogliamo essere nel tuo disegno,
anche se non lo comprendiamo.
Abbiamo bisogno di te, o Dio,
perché solo tu puoi cancellare i peccati
che ci impediscono di essere trasparenza.
Mio Dio, abbiamo bisogno di te.
(Ernesto Olivero)