Chissà Maria cosa abitava il tuo giovane cuore in quei giorni, in quel periodo in cui hai iniziato a capire che il Signore ti stava chiamando a qualcosa di veramente incredibile. Quali emozioni, pensieri, sentimenti accompagnavano il tuo discernimento, il tuo riconoscerti profondamente amata e chiamata addirittura a donare al mondo l’Amore. Avrai avuto anche tu dubbi, timori, incertezze, incredulità.
Tutto questo però mi conforta – penso infatti a quando anche i miei progetti sono completamente sconvolti in vista di qualcosa di più grande. E anche tu don Bosco… chissà cosa abitava il tuo cuore nel momento in cui ti stavi rendendo conto che quel sogno fatto a 9 anni si stava realizzando attraverso ai tanti Bartolomeo Garelli che incontravi.
Penso a quando mi proposero di essere animatore e iniziavo a conoscere i primi ragazzi, i primi giochi in cortile, le prime confidenze, i primi cuori aperti. Probabilmente si tratta delle stesse sensazioni, gli stessi movimenti dell’anima, le stesse farfalle nello stomaco di quando ci innamoriamo davvero, di quando ci lasciamo attraversare dallo sguardo dalla persona che ci ama, quando ci perdiamo completamente in quello sguardo che amiamo.
Quello sguardo che tocca la parte più profonda ed intima del cuore, lo mette in movimento e gli dona vita! È qui che nasce l’intuizione su ciò che chiamano vocazione, da qui che nasce l’«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola», da qui l’ «Io per voi darei la vita»
Ed io Signore, chi sono chiamato ad essere? Come e a chi posso donare la mia vita?
P.s. Tutto inizio con un Ave Maria…
Buona solennità dell’Immacolata.
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