Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
Stappare gli orecchi del cuore
I personaggi elencati all’inizio del racconto sono i «G7», ovvero quelli che sono considerati i grandi della terra del tempo, ma che rimangono ai margini della vicenda perché il protagonista è Dio nel suo agire salvifico. Luca fornisce le coordinate spazio-temporali entro le quali si colloca la vocazione di Giovanni, figlio di Zaccaria, per segnalare che la storia della salvezza s’intreccia con le vicende umane nelle quali trova realizzazione il disegno salvifico di Dio. La chiamata di Giovanni ricalca i racconti di vocazione dei profeti Geremia (Ger 1,1) e Osea (Os 1,1).
L’Avvento è il tempo nel quale la Parola di Dio «scende» per raggiungere gli uomini nella concretezza della loro storia. Giovanni accoglie la Parola di Dio nel deserto, luogo silenzioso, aspro e inospitale, paradigma dell’incontro intimo e personale con Dio (Os 2,16). Alla chiamata di Dio, che si fa prossimo e «viene» su Giovanni, corrisponde la risposta del profeta. Egli è grande non perché ha ricevuto il privilegio di essere riempito di Spirito Santo sin dal grembo di sua madre, ma per il fatto di essersi messo in ascolto di Dio e, per questo, di esserne diventato la «voce». L’essersi messo a servizio della Parola lo ha costituito testimone e annunciatore di Dio che invita tutti gli uomini a ritornare a Lui.
La fama di Giovanni battista non è assimilabile a quella dei grandi della storia, ma il suo annuncio, corroborato dal suo stile di vita, esercita una forza d’attrazione che ha come effetto quello di preparare l’uomo all’incontro con il Signore che viene a liberare il suo popolo. La predicazione del «battesimo di conversione per il perdono dei peccati» è l’annuncio dell’intervento salvifico di Dio che viene ad aprire la via del nuovo esodo attraverso la quale ad ogni uomo è offerta la possibilità di ritornare a casa, cioè a quella relazione familiare con Dio nella quale è nata la sua vita e, senza della quale, non può crescere e compiersi.
Il Signore ci viene incontro per quella strada che il nostro peccato ha riempito di ostacoli. Il perdono è l’eliminazione di tutto ciò che ci separa da Dio e dalla comunione fraterna. Dio scende e s’immerge (battesimo) nella nostra umanità. La via che Gesù inaugura è dolorosa. Egli prende su di sé il dolore di ogni uomo che pecca, perché la via della Croce, diventi per i redenti la via della salvezza e della riconciliazione. Preparare la strada significa riconoscere, alla luce della promessa di Dio, che la nostra vita, sebbene frantumata diventa la via sulla quale Dio ci viene incontro per liberarci e restituirci la gioia.
Signore Gesù, mediante la voce dei profeti, ci inviti ad alzare il capo perché Tu, nostra liberazione sei vicino. Se ci togliamo dalle orecchie i tappi e deponiamo le cuffie che ci rinviano solamente le melodie che vogliamo sentire, riusciremo ad ascoltare il grido di gioia delle tue sentinelle che annunciano lo spuntare di un giorno nuovo illuminato da un sole che mai più tramonterà. Aiutaci a risintonizzare i nostri pensieri e sentimenti sulla tua stessa lunghezza d’onda affinché accogliendo la tua Parola nel cuore, come Maria, ci lasciamo trasformare da essa in modo che siano colmate con la fiducia e coraggio le valli dello scoraggiamento e con l’umiltà siano abbassate le cime dell’orgoglio.