All’inizio dell’avvento la liturgia ci offre questo brano eucaristico del vangelo. Per dire che ogni Natale Dio viene a guarirci e a sfamare il nostro bisogno di amore. Il Natale è l’apoteosi dell’amore, quello di un Dio che nella carne sposa l’umanità, sua creatura.
Pensare che anche quest’anno ho l’opportunità di vivere una forte esperienza di guarigione, un bagno di amore del mio Dio, mi può lasciare indifferente? Dovrei anzi attendere con ansia ogni giorno di Avvento perché è la sua Parola che mi guarisce e mi sfama. È una eccedenza di amore.
Perché anche quest’anno il Signore mi ha amato così come sono con i miei errori e “peccati”. Questo è il suo eccedere, lo spreco di amore. È un amore che oltrepassa cioè le mie aspettative e visioni umane. NATALE è un Oasi nel deserto della nostra vita dove ristorarci dalle fatiche della vita. Ma non basta. Il cammino di Avvento mi fa diventare ristoro per altri viandanti piegati dal peso, a volte ingiusto, della vita. Ne sono consapevole?
È questo il natale. Non i panettoni.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade