Mons. Costantino Di Bruno – Commento al Vangelo del 1 Dicembre 2021

707

MERCOLEDÌ 01 DICEMBRE – I SETTIMANA DI AVVENTO [C]

Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino».

La gente sa chi è Cristo. È la carità e la misericordia di Dio sulla nostra terra. Poiché ogni uomo ha bisogno di carità e di misericordia, va da Lui, perché sa che non ritornerà mai a mani vuote. È questa la stupenda verità di Gesù. Il Signore per questo è venuto: per dare speranza all’uomo, manifestandogli il grande amore del Padre suo. Poiché il Padre è Creatore di tutti, di tutti ha misericordia e pietà, compassione e benevolenza.

La folla sa che Gesù è sul monte e si raduna attorno a Lui, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati. Tutti vengono deposti ai suoi piedi. Tutti da Lui vengono guariti. La folla vede la misericordia di Dio in Gesù. Lo stile di Gesù deve essere stile di ogni suo discepolo. Il mondo intero deve vedere la misericordia di Gesù, che è misericordia di Dio, attraverso le opere e le parole del cristiano.

- Pubblicità -

Cristo Gesù vive tutta la misericordia, la pietà, la compassione del Padre nella sua persona. Il cristiano non deve vivere tutta la misericordia di Gesù nella sua persona. La deve vivere come corpo di Cristo in comunione con ogni altro. La deve vivere in perfetta obbedienza, cioè nel rispetto del dono di grazia, verità, missione, ministero che gli è stato donato dallo Spirito Santo. Tutta la carità e la misericordia di Cristo deve essere manifestata da tutto il corpo.

L’occhio non porta il corpo, lo illumina. Il piede non illumina il corpo, lo porta. Le mani non portano il corpo, afferrano e prendono. Così il cuore non porta il sangue nel corpo, lo spinge. Ogni parte ha la sua missione particolare, unica. Quando l‘occhio vuole portare il corpo e il piede illuminarlo, è allora che nascono la confusione e il caos. Nessun occhio può portare e nessun piede può illuminare. Nessuna mano può essere cuore. Il cuore mai potrà essere occhio.

La folla vede che la carità, la misericordia, la pietà di Gesù non sono parole vuote. Sono pietà e compassione reali. I muti parlano. Gli storpi sono guariti. Gli zoppi camminano. I ciechi vedono. Con Gesù la carità si fa storia. Si compie in Gesù quella parola da Lui proferita nel Discorso della Montagna. Vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. La folla vede le opere buone di Gesù e loda il Dio d’Israele. Questa lode è rivelatrice di un’altissima verità.

Quanto Gesù compie, non è Gesù che lo compie. Gesù è solo strumento. Chi compie ogni cosa è il Dio d’Israele. La folla riconosce che il Dio d’Israele è con Gesù.  Se il Dio d’Israele è con Gesù, Gesù è vero suo strumento non solo nelle opere ma anche nelle parole. La sua parola è vera parola di Dio. Se è vera parola di Dio, è parola profetica che sempre si compirà. La parola di Dio crea sempre.

In ogni parola del Vangelo appare il legame indissolubile tra Cristo Gesù e il Dio d’Israele, il Dio dei Padri, il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe. Chi nega questo legame, deve dichiarare inventato tutto il Vangelo. Non si tratta però di un legame solamente operativo. Il Vangelo, sempre con divina chiarezza, anzi con somma divina chiarezza, ci rivela che il legame è di unità profonda. È legame di unità di natura e non solo di operazione.

LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 15,29-37

Gli uomini di Dio sono sempre bene ordinati. Una persona che crea disordine o vive nel disordine, di certo non è di Dio. È sufficiente osservare la creazione e ci si accorgerà che l’ordine di Dio è perfettissimo. È ordine di tempo e di spazio. L’umanità oggi è nel grande disordine, nella grande confusione. È il segno che la sua idolatria è grande. Il disordine è religioso, teologico, veritativo, politico, economico, sociale, familiare. Ogni disordine attesta assenza del vero Dio.

Quando il vero Dio regna in un cuore, in una famiglia, in una comunità lo si percepisce da ogni ordine che regna in essi. Quando un corpo vive nel disordine perché i vizi governano sulle virtù, è segno che Dio non lo governa. Oggi anche nella Chiesa il disordine è grande. È distrutto l’ordine sacramentale, l’ordine carismatico, l’ordine missionario, l’ordine delle rispettive responsabilità. È il segno che Cristo Gesù e il suo Santo Spirito non governano la Chiesa. Come si fa a riportare l’ordine nella Chiesa di Dio? Credendo ognuno nel suo posto, rispettandolo e rimanendo fedele ad esso, senza mai deviare né a destra né a sinistra. Il rispetto del proprio posto è rispetto dello Spirito Santo.

La moltiplicazione avviene per divisione del poco che si possiede. Gesù prende un pane e lo divide, lo divide finché esso è divisibile. Mentre lo divide esso si moltiplica. Quella di Gesù è una moltiplicazione per divisione. Una moltiplicazione per divisione è impossibile in natura. In Gesù invece tutto è possibile. Ciò che Lui divide si moltiplica, si centuplica. Questa onnipotenza di Cristo Gesù è data ad ogni suo discepolo. Tutti possono moltiplicare dividendo. Ognuno è in possesso di un pezzo di pane. È sufficiente che Lui preghi il Padre, gli renda grazie, prenda il pane, lo spezzi e lo condivida con l’affamato, ed esso all’istante è moltiplicato. Quanto si dona rimane nelle nostre mani.

Con la fede la divisione diviene moltiplicazione. Senza la fede la moltiplicazione diviene una misera divisione e anche sottrazione. Dio sempre moltiplica i frutti di quanti li dividono con i fratelli. Dio sempre moltiplica ciò che l’uomo divide. Spesso noi non vediamo le infinite moltiplicazioni di Dio e siamo tentati a non dividere più. Invece sino alla fine, fino a quando siamo in possesso anche di un solo centesimo, la nostra fede deve spingere a dividere. Dio moltiplica sempre.

La divisione si fa solo nella fede. Chi è senza alcuna fede non sa che Dio moltiplica le sue divisioni e si astiene dal dividere. Chi non divide perde quanto crede di accumulare. La benedizione di Dio non è sulle cose non divise. Gesù lo insegna con grande chiarezza. Le cose non divise con i fratelli sono per ladri e scassinatori, tarme, ruggine e tignola. Siamo avvisati. Le cose non divise non producono alcun frutto di eternità. Rimaniamo poveri in eterno. Dividendo invece si riceve un grande tesoro sulla terra e un tesoro eterno nel cielo. I benefici della divisione sono eterni. Quelli della non divisione sono miseri, miseri, miseri. Perdiamo tutto sulla terra e tutto nei cieli eterni.

Questo miracolo può avvenire ogni giorno, con qualsiasi persona. È sufficiente prendere il pane, alzare gli occhi al cielo, rendere grazie, dividere. Moltiplicare è impossibile. Dividere è possibile e tutti possono farlo. Basta avere fede. La fede non nasce nel cuore da sola. Essa va annunziata. Nella fede si deve sempre educare, formare. In essa esercitare. La fede è costruire la propria vita in ogni suo attimo sulla Parola del Signore. Chi divide in Dio moltiplica sempre. La Madre di Gesù ci insegni a dividere la vita per la salvezza e la redenzione del mondo.

Fonte@MonsDiBruno

Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.