“ Non passerà questa generazione prima che tutto avvenga “.
Leggendo il testo proposto oggi dalla liturgia mi è balzato agli occhi questo versetto che, a primo acchito, sembra “ sconfessare “ Cristo.
Non solo, infatti, è passata la generazione di Gesu’ ma ne sono passate tantissime altre, per oltre duemila anni, senza che “ tutto sia avvenuto “!!!
Bisogna però stare attenti.
Questa apparente “ smentita “ nasce, a mio modesto parere, dal non corretto significato che si attribuisce al termine “ generazione “.
Se è infatti vero che questo sostantivo può indicare “ il tempo medio ( n.d.a.: calcolato dagli studiosi all’incirca in 25 anni) che intercorre tra due gruppi di individui aventi la stessa età “, è altrettanto vero che esso trae la sua origine da “ generatio “, riproduzione della specie, e, pertanto, sta anche a significare “ l’universalità degli uomini di tutti i tempi “, in sintesi “ gli uomini “.
Letto cosi’ il versetto assume un significato differente in quanto può leggersi “ non passerà l’umanità prima che tutto avvenga “, lettura, quest’ultima, che è coerente con il versetto successivo in cui si parla del “ cielo e la terra “ che passeranno.
Leggendo in combinato i due versetti comprendiamo quindi che il messaggio di Cristo è: “ queste cose ( n.d.a.: sono i segni indicati nei versetti precedenti…..” vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle……le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte “ ) avverranno al momento in cui cesserà l’umanità, la vita terrena ed e il Signore tornerà nella Gloria “.
In questa attesa del Salvatore che verrà, anche se a noi non è dato sapere quando, cosa siamo chiamati a fare?
Non a chiederci “ quando succederà “ ma a ascoltare e vivere la sua Parola perché è la sola che non passerà e sarà la chiave di accesso alla gioia eterna.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.