Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Novembre 2021

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Possiamo avere uno sguardo sulla realtà approssimativo e superficiale, farci condurre dalle emozioni, spesso negative, lasciare che siano altri a condurre la barca della nostra vita.

Oppure scegliere quale sguardo avere, decidere da che parte stare, capire. Siamo ormai abituati e rassegnati a lasciar scegliere agli altri: ci lamentiamo del frutto sul nostro piatto che altri hanno raccolto per noi ma abbiamo disimparato a guardare gli impercettibili segni dell’albero che cresce e produce.

Sì: viviamo tempi difficili, a tratti incomprensibili e spaventosi, ma il Maestro ci insegna ad alzare lo sguardo, a non rassegnarci, a non cedere al vittimismo e al catastrofismo, ad avere una chiave di lettura di quanto accade. E questa chiave di lettura rimane la Parola, accolta, amata, meditata, che non passa, che illumina ogni evento, che orienta ogni scelta.

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Una Parola che rimane cui attingere verso la pienezza della luce.